Nella giornata nella quale vengono ribaditi diritti fondamentali come la democrazia e la libertà, sembra che a Trento ci sia ancora molto da lavorare per affermare che questi sono valori fondanti della nostra identità. Volti oscurati, liste di proscrizione, inquietanti scritte sui muri della città, sono quanto di più lontano esista dalla libertà di pensiero e di espressione.
La celebrazione di oggi possa ispirare tutti noi, che crediamo in questi valori fondamentali, a liberarci dalle paure, dagli schemi del passato e dalle catene del “pensiero unico”, che ancora oggi ci impediscono di affermare con forza la centralità del rispetto e della tolleranza contro ogni forma di prevaricazione. La libertà è per noi un valore non negoziabile, da affermare e difendere non solo il 25 aprile, ma tutte le volte che qualcuno mira a criminalizzare o ridicolizzare il proprio interlocutore invece che difendere la libertà di esprimere il suo pensiero e il rispetto che merita. Non abbiamo bisogno di individuare dei nemici per motivare il nostro esserci.
Non ho preso parte a celebrazioni “ufficiali” per non permettere a chi vorrebbe avvelenare i principi sui quali questa celebrazione dovrebbe basarsi, di coprire con il proprio chiasso la voce di chi parla il linguaggio del rispetto. Ho trascorso però questa giornata tra la gente, confrontandomi anche con chi la pensa diversamente, perché la libertà di espressione è un diritto che ancora prima di essere affermato, richiede quotidianamente di essere messo in pratica.
Claudio Cia
L’articolo sul quotidiano “l’Adige” del 26 aprile 2015: