Con riferimento a quanto apparso in queste ore sui media, in merito a Giacomini che vorrebbe querelare la mia persona, sono a richiedere la possibilità di pubblicare il mio intervento in forma integrale inviato alle redazioni in data 13 febbraio 2023, quale replica alle affermazioni del Consigliere Giacomini in quanto il contenuto del comunicato stampa è stato ripreso in forma parziale.
Seppur il mio pensiero non sia stato pubblicato integralmente ritengo che la minaccia di querela che il Consigliere Giacomini vorrebbe sporgere a mio carico, non tenga conto della libera opinione che è nel mio diritto esprimere nello svolgimento della mia attività politica, soprattutto su temi di grande rilevanza nel dibattito etico e religioso. Pare poi utile ricordare come quando, alcuni anni fa, sporsi querela contro Alessandro Giacomini che su Facebook in un commento aveva dichiarato: “Ora dobbiamo usare armi non convenzionali. Ad ogni suicidio legato all’omofobia va corrisposto un politico di turno, ad esempio Claudio Cia è un assassino, ha ucciso...” (quindi con ben altri toni, rispetto a quelli pacati del mio comunicato stampa), il giudice aveva ritenuto di archiviare il procedimento per diffamazione perché la frase poc’anzi citata (cui seguirono una sequela di commenti ed epiteti ai danni della mia persona, con riferimenti altresì alla mia vita privata) era stata scritta nell’ambito di un’aspra contesa politica.
Accolgo pertanto con una nota di amarezza la notizia relativa al desiderio del Consigliere di sporgere querela contro il sottoscritto, che sfocia nella deriva antidemocratica che porta alla censura del libero pensiero. Ormai, purtroppo, un politico per svolgere la propria funzione pare sia costretto a girare con uno stuolo di avvocati.
Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia
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L’articolo su “L’Adige” del 16.02.2023: