Assessore Zeni, non prenda in giro la gente trentina. La proposta che ora fa di consentire che gli accorpamenti delle Apsp siano su base volontaria, ha solo lo scopo di guadagnare tempo per non esporre la maggioranza di centro sinistra ad ulteriore imbarazzo e perdita di consenso tanto più che siamo a ridosso di una campagna elettorale che sarà fortemente condizionata sì dai temi dell’immigrazione, ma anche da quelli sociali.
A febbraio 2017 aveva tracciato la sua tabella di marcia: alcuni mesi per mettere a punto la riforma dell’assistenza agli anziani, convincere la maggioranza del consiglio provinciale, portare il documento in giunta e infine arrivare alla fusione delle 45 Apsp del Trentino in 16 nuove agenzie entro gennaio 2018. Ora ci fa piacere apprendere che l’Assessore non vuole imporre nulla di tutto ciò. Non creda però l’Assessore che la sua amnesia sia anche la nostra.
Io non dimentico che chi oggi si dichiara disponibile ad ascoltare e rispettare la volontà delle singole realtà assistenziali presenti nei territori, per mesi ha attraversato il Trentino mostrando lo studio dell’università Bocconi di Milano, costatoci un pozzo di denaro, per giustificare e imporre tali accorpamenti.
Non dimentico neppure che, mentre le opposizioni avevano chiesto lo stop agli accorpamenti, Zeni non perdeva occasione per dire che era una riforma necessaria e che fermarsi è da irresponsabili. Una riforma indispensabile perché avrebbe consentito di recuperare, a suo dire, 15 milioni di Euro. Evidentemente non era poi così tanto importante o vero.
La mia impressione è che chi voleva imporre l’accorpamento delle Apsp si è solo preso una breve pausa per poi rimettersi all’opera nella prossima legislatura con più vigore che mai. La stessa cosa è già avvenuta in passato con altre questioni, come ad esempio la gestione associata dei servizi comunali che, si era promesso, sarebbe stata su base volontaria, ma di fatto è stata imposta con provvedimenti che premiavano le amministrazioni che si adeguavano mentre penalizzavano quelle più restie ad assecondare tale politica.
Come tante merci di valore, anche la verità è spesso contraffatta.
Cons. Claudio Cia
L’articolo sul quotidiano “l’Adige” del 3 agosto 2017: