In questo momento sono in corso accertamenti a Caldes, dove il cadavere di un uomo – sembrerebbe un giovane ragazzo scomparso ieri pomeriggio dopo che era uscito per una corsa – è stato rinvenuto presso la località conosciuta come “sesta curva”, dove pare sia stato aggredito da un animale selvatico (probabilmente un grande carnivoro). Secondo i primi rilievi, sembrerebbe che il giovane sia stato aggredito sulla strada, trascinato nel bosco e, una volta lì, sventrato. Fatto questo che, se verificato, rappresenterebbe un dettaglio agghiacciante.
Dispiace, in queste occasioni, ribadire come il sottoscritto sia stato facile premonitore di un avvenimento condizionato dall’impossibilità – dovuta al bisticcio di competenze tra Stato e Provincia autonoma di Trento – di gestire il problema della convivenza dell’uomo con i grandi carnivori in un piccolo territorio di montagna come il nostro. All’inizio di marzo, a seguito dell’aggressione avvenuta nei boschi di Rabbi, sulla mia pagina ufficiale Facebook scrivevo: “Questo succede perché è prevalsa la linea irrazionale dei fondamentalisti, quella di chi pensa che l’orso valga più dell’essere umano e che pertanto sono disposti a vedere un uomo morto“.
Oggi, che ci troviamo a piangere la scomparsa di una persona, mentre ci stringiamo alla famiglia del ragazzo, pensiamo a questi progetti che da opportunità, sono inevitabilmente divenuti una problematica.
Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia
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L’articolo su “L’Adige” del 07.04.2023:
L’articolo sul “Corriere del Trentino” del 07.04.2023: