Aiuti provinciali alle cantine più grandi del Trentino. Scelte di buonsenso?

Dalla stampa locale di martedì 4 agosto 2015 si apprende che il Servizio Politiche sviluppo rurale della Provincia di Trento, nella persona di Alberto Giacomoni, ha erogato contributi a diversi aziende produttrici di vino e spumanti al fine di promuoverne e sostenerne la vendita all’estero, sulla base dei seguenti progetti:

  • “Cavit: The Number 1 Italian wine in the world, also in Canada”, presentato da Cavit s.c.;
  • “From West 2 to East Wines 2”, presentato da Nosio spa;
  • “New World Toast”, presentato da costituenda ATI tra Concilio spa e Gaierhof srl;
  • “Ferrari IV”, presentato da Ferrari F.lli Lunelli spa;
  • “Trentino Schweizer rendez vous”, presentato da Vini del Trentino;
  • “Trentino Wines in the Us”, presentato da costituenda ATI tra Cantine Monfort srl, Azienda agricola Cesconi e Azienda agricola Pojer e Sandri;
  • “Sparkling Wine from the Mountains”, presentato da Istituto Trento Doc.

Appare sicuramente condivisibile il fatto che la Provincia si sforzi di attivare politiche di promozione dei nostri prodotti locali, come anche appare condivisibile il fatto che giustifichi l’erogazione di contributi economici richiamando regolamenti europei e norme di diritto interno.

Volendo citare le prime aziende in ordine di elencazione, appare ragionevole nello specifico il contributo di 100.360 euro a CAVIT, di 145.000 euro a NOSIO e financo quello di 221.306 euro elargito a CONCILIO SPA e GAIERHOF SRL.

Appare tuttavia anomalo il contributo provinciale di 823.376 euro per il progetto Ferrari IV. Il sottoscritto non può che constatare come detto contributo appaia sproporzionato rispetto agli altri. In seconda analisi si ritiene che un contributo così elevato possa in realtà nascondere un vero e proprio aiuto di Stato, configurando una palese violazione della normativa europea. In ultima analisi si ritiene che un’azienda storica e consolidata come Fratelli Lunelli non necessiti di alcun contributo per sostentarsi.

Non è certo intenzione del sottoscritto mettere in cattiva luce un’azienda tanto rinomata per la qualità indiscutibile dei propri prodotti, preme però evidenziare l’assurdità dell’erogazione provinciale di un contributo di circa 800.000 euro, quando l’azienda in questione nell’ultimo anno ha fatturato oltre 50 milioni di euro.

Sarebbe stato forse più opportuno suddividere quella somma tra i piccoli produttori locali, spesso in serie difficoltà nell’affermarsi sul mercato. Anche loro costituiscono una fonte di ricchezza, un valore unico, un pregio per la nostra economia. Non meritano di essere discriminati.

Ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia autonoma di Trento per sapere:

  • se non ritiene eccessivo il contributo concesso a F.lli Lunelli spa;
  • se non ritiene che questo contributo nasconda in realtà un aiuto di Stato;
  • se non ritiene che una simile politica di aiuti provinciali determini una discriminazione verso i piccoli produttori locali e quali azioni intende adottare a loro tutela.

A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.

Cons. Claudio Cia

Esito dell'iniziativa

 

Interrogazione depositata il 4 agosto 2015. Segui l’iter sul sito del Consiglio provinciale: interrogazione n. 1877/XV

 

 

Risposta ricevuta il 27 agosto 2015: risposta – interrogazione 1877/XV

 

 

 

L’articolo su Secolo Trentino: Aiuti alle cantine più grandi, scelte di buon senso?

 

L’articolo su “Il Fatto 24ore”: Contributi per 832mila euro ai F.lli Lunelli. Secondo Cia sproporzionati

5 commenti

  1. Visto che si tratta di soldi pubblici.. bisognerebbe obbligare le aziende ad illustrare in pubblico i progetti.. Con 800.000 “euri” uno.. si compra, quasi, la Cappella Sistina… Ergo ( cioè, in latino, spiegazione per quelli dell’ISA..) Esigo, come cittadino non soggetto a DASPO, chiarimenti… Grazie consigliere Cia per avere sollevato il punto…!

  2. Si tratta di contributi europei REG. CE 1308/13 PROMOZIONE VINI NEI PAESI TERZI, che non centrano NULLA con il bilancio della Provincia. Prima di fare interrogazioni, si vada a leggere la delibera…basata su un decreto direttoriale del MIPAAF. La PAT fa solo da passacarte per il ministero. Il bando e’ aperto a tutti e i piccoli sarebbero favoriti; si legga come vengono assegnati i punteggi.
    Il contributo e’ pari al 50% delle spese sostenute per la promozione. Se spendo 2, il contributo e’ 1; se spendo 0 il contributo e’ 0.
    Questa volta ha preso proprio un bell’abbaglio, ma tanto a lei interessa solo fare del populismo di bassa lega.

    • Le rammento che la Provincia nella sua autonomia che tanto sbandieriamo ai quattro venti, non ha puramente la funzione di passacarte per il ministero o per altri e i finanziamenti, compresi i fondi europei, sono costituiti da denaro pubblico ovvero dei cittadini … buonsenso vorrebbe che questo venisse utilizzato per sostenere chi ha meno opportunità e magari meno intrallazzi con la politica degli interessi…

    • Che siano fondi OCM, europei, alieni o quant’altro di soldi pubblici si parla…
      che siano assegnati nel rispetto di ogni regola, di soldi pubblici si parla…
      per quanto possa apparire “banale” l’interrogazione ai vari sapienti mi sembra che la domanda di fondo fosse capire il senso di distribuire soldi a chi già ne ha a sufficienza, dopotutto anche i vitalizi erano stati erogati a norma di legge, ma non mi sembra che fosse una bella cosa.
      Ben vengano le interrogazioni che tirano in ballo l’utilizzo dei soldi pubblici.
      Ma ormai in Trentino è considerato disdicevole anche parlarne… omertà totale e poi lamentarsi al bar…

  3. ..chiedo scusa per il mezzo che uso per comunicare con Lei, e neanche sono sicuro che Lei possa leggere il mio commento sulla Sua presa di posizione sui contributi dati alla cantina Ferrari. Se posso esprimere un mio pensiero sarebbe quello di evidenziare l’avidità di tale azienda che ricercando il sacro profitto non esita ad azzerare un faggeto secolare più bello della foresta di sherwood, Parla dti punti di riferimento per il territorio ma paga ai contadini poco più di un euro al kg l’uva che usa per i suoi vini… ripeto: dentro una bottiglia che costa dai tredici ai sessanta euro c’è poco più di un euro di uva. Parla di qualità e i suoi tecnici non esitano a deprezzare il prodotto nel campo se questo non ha le caratteristiche dovute come se pagandolo di meno riacquisti la qualità pretesa. Mi spiego meglio vigna vigorosa penalità uso di antibotritici penalità, uso di diserbanti penalita e non so quali altri balzelli ma pagare meno l’uva non significa che questa acquisti la qualità sbandierata, o le caratteristiche le ha o non le ha. Forse mi sbaglio, e l’uva meno pregiata la mandano in distilleria ma per più sicurezza non bevo i loro prodotti anche se considero il loro perlé nero eccellente. Non nutro nessuna invidia o rancore è mai farei cambio con la mia vita ma,se posso, mi associo al Suo stupore per la generosità dimostrata dalla provincia… cordiali saluti. Marco G.

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