Andreatta va a traino di Cia e si scopre umorista…

Ieri mattina è andato in onda il primo spot elettorale del sindaco uscente Alessandro Andreatta. L’ancora “primo cittadino” di Trento ha scelto proprio gli stessi minuti della presentazione del programma elettorale del centrodestra per inventarsi la presentazione del resoconto di quanto svolto dalla sua Giunta. Già il fatto di dover organizzare un evento ad hoc per esaltare il proprio operato potrebbe essere una chiara indicazione di quanto di positivo sia rimasto alla città di questi sei anni di governo di centrosinistra…

Come in un film con comparse e sagome di paesaggi finti, Andreatta, da buon pezzo di antiquariato, si piazza in mezzo al mercatino dei gaudenti, e dai giardini di piazza Dante tirati a lucido come non si ricordavano più, in attesa dell’inaugurazione pre-elettorale della palazzina liberty e del presidio di polizia nella sede dell’ex APT, apre il fuoco “preventivo” contro il candidato sindaco Claudio Cia: «noi non abbiamo bisogno di guardare la città dall’alto perché la conosciamo bene» e ispirandosi agli spot elettorali del contendente continua «io non mi limito a lavorare e incontrare la gente di questa città due ore al giorno ma lo faccio tutti i giorni dalle 7 a mezzanotte, anche dopo un incontro che magari finisce alle 23 quando qualcuno mi ferma per chiedere o illustrare qualche situazione particolare».

A quanto pare il sindaco uscente sta già dandosi da fare per trovare un nuovo lavoro come umorista… del resto il centrosinistra conta a tal punto sui frutti del suo ottimo operato che al momento ha iniziato la propria campagna elettorale bandendo il volto di Andreatta da ogni cartellone e manifesto elettorale, arrivando persino a rinnegarne il nome.

La cosa più sorprendente è però l’espressione utilizzata dal sindaco uscente per scaldare i cuori della sua platea: “il cambiamento è possibile”. Non ci credo. Probabilmente deve essere un mantra imparato qualche minuto prima. Proviamo a capire meglio, dopo sei anni di governo il cambiamento è… “possibile”?! Le anatre del laghetto hanno avuto un sussulto. Poteva essere un cambiamento “in corso”, magari un cambiamento “prossimo”, forse un cambiamento “vicino”… no, solo “possibile”! Ci viene però in soccorso l’enciclopedia Treccani  spiegandoci il senso del “possibile”, cioè «in senso soggettivo, detto di tutto ciò che non si sa se avverrà oppure no, o anche di ciò che sembra avere qualche probabilità di esito, di riuscita».

Io a questo punto non riesco a capire come si possa avere la sfacciataggine di affermare, dopo che per sei anni è stato Sindaco, che forse sì, ma forse no, potrebbe esserci un cambiamento nella nostra città. Affermare una cosa del genere significa che o il sindaco uscente è stato assopito per sei anni o che il lavoro che ha svolto sino ad oggi è stato portato avanti dal suo gemello segreto.

Claudio Cia

L’articolo sul quotidiano “l’Adige”, 30 marzo 2015:

Andreatta, un buon pezzo d'antiquariato

Esito dell'iniziativa

 

Comunicato inviato alla stampa il 29 marzo 2015.

 

 

 

“Colui che non prevede le cose lontane si espone ad infelicità ravvicinate”

Confucio (filosofo cinese)

 

 

 

 

 

 

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