Signor Direttore, in qualità di Consigliere comunale, sono stato contattato da un’anziana ottantunenne che, ancora spaventata, mi ha raccontato un fatto assai grave di cui è rimasta vittima. Mentre usciva di casa per andare al mercato settimanale del giovedì, ancora sull’uscio, un cittadino di colore gli si è avvicinato chiedendole del denaro per sfamarsi. La signora, che tra l’altro vive con la sola pensione minima, gli ha dichiarato la sua impossibilità a dargli denaro informandolo della presenza di mense gratuite presenti sul territorio. La cosa però non è piaciuta allo straniero che, con atteggiamento sprezzante, ha preso per il bavero la povera anziana gridandole in faccia: “Ho fame adesso e tu devi darmi soldi”. A questo punto l’anziana signora con prontezza e scaltrezza ha fatto intendere all’ energumeno di dover aprire la porta del condominio per poter soddisfare le sua richiesta e, una volta entrata, abilmente è riuscita a chiuderlo fuori dalla stessa. Per l’intero giorno la signora non ha avuto più il coraggio di uscire di casa. E non è la prima volta. Rassegnata ha ritenuto inutile chiamare la polizia locale.
Dopo avermi raccontato l’accaduto con disappunto ha fatto riferimento a dichiarazioni apparse sulla stampa secondo cui il questore e la pubblica amministrazione, ai ripetuti atti violenti che si manifestano nella nostra città, hanno più volte sdrammatizzato definendoli delle ragazzate penalmente trascurabili. Ciò che invece il cittadino si aspetterebbe è che, a questi fatti, non debbano seguire valutazioni sociologiche o definizioni di gravità ma segni tangibili di sicurezza in cui vivere la propria città. Almeno nel giorno del mercato settimanale del giovedì il comune cittadino vorrebbe potersi muovere senza sentirsi assediato, assillato, minacciato o spaventato da soggetti che sfruttando l’occasione mettono in atto ogni loro espediente per “far cassa” grazie alla latitanza di chi ha il dovere e il potere di decidere.