Signor direttore,
é cosa risaputa che in presenza di crisi economica ad essere maggiormente penalizzate sono quelle famiglie e quegli individui che già di per sé faticano ad affrontare il vivere di ogni giorno: tra questi non meraviglia trovarci la stragrande maggioranza degli anziani. Un detto popolare ci ricorda che “ad invecchiare non si guadagna nulla”: i limiti si impongono svelando bisogni che, per essere soddisfatti, fagocitano le poche risorse accumulate in una vita di lavoro.
Ai problemi connessi all’età anagrafica si sommano poi quelli indotti da una politica tributaria che, sprezzante delle difficoltà, infierisce sui già striminziti redditi dei poveri pensionati. A tale proposito, a peggiorare le cose, ci ha pensato anche l’amministrazione comunale di Trento aumentando diverse tariffe dei servizi rivolti alla persona, come ad esempio quella del trasporto pubblico, dello smaltimento del rifiuto residuo, ecc…
Altri aumenti non hanno risparmiato neppure quanti frequentano il circolo anziani di via Belenzani che, per l’appunto, dipende dal Comune. Nel 2012 la tessera annuale per accedervi costava 9,30 euro, oggi chi la vuole deve pagarne ben 15 e per ogni attività extra viene chiesto un ulteriore contributo. Ho fatto una piccola indagine per sapere quale sia il costo della tessera applicato nei circoli che non dipendono dal Comune, ma che sono gestiti dagli stessi anziani, ed ho scoperto che per la tessera associativa viene chiesto un contributo di soli 10 euro, pur avendo in calendario un’attività annuale di tutto rispetto che nulla ha da invidiare a quella svolta in via Belenzani.
Perché dunque tanta differenza nei costi? La sensazione, espressami da molti, è che il Comune stia sfruttando qualsiasi occasione propizia pur di far cassa, non importa se questo agire vada a colpire anche il bisogno degli anziani di socializzare tra loro.