APSP Civica di Trento in balia dell’assenza di strategia organizzativa?

Sollecitato da alcuni familiari, in data 17 settembre 2013 mi sono recato presso la struttura “Stella del Mattino” di Gardolo ed ho potuto vivere di persona la rabbia del personale per la recente decisione dell’Amministrazione di spostare i due Coordinatori di Nucleo. Il personale è rimasto basito per una decisione priva di ogni logica che getta nel caos l’intera organizzazione della struttura assistenziale di Gardolo. Gli stessi familiari contestano una decisione che non risponde alle ripetute sollecitazioni fatte in questi anni, prima fra tutte la richiesta della presenza in struttura di un responsabile certo con potere decisionale in grado di dare risposte immediate alle criticità.

Anche in questa occasione l’Amministrazione ha dimostrato superficialità e scarsa attenzione verso i dipendenti, i familiari e soprattutto nei riguardi degli ospiti, sui quali ricadranno i disagi del clima creatosi. Sorprende l’assenza in loco dell’Amministrazione nonostante la stessa giudichi il momento così critico; la cosa è ancor più scandalosa se si considera che chi dirige una delle strutture assistenziali più grandi del trentino, che ospita più di trecento utenti, si divide fra politica, Assessorato alle opere pubbliche di Cles e APSP Civica di Trento con evidenti fallimenti gestionali.

Da tempo l’intera APSP Civica di Trento è nel caos organizzativo, ne è prova l’organigramma contenuto nella Carta dei Servizi in fase di revisione dal 2011, pubblicato perfino sul sito e non corrispondente al vero. Nemmeno l’intervento dell’Assessore provinciale alla Sanità ha sortito qualche effetto ed i vertici aziendali continuano a provocare danni sprecando risorse umane, professionali e denaro pubblico.

Premesso quanto sopra si chiede al signor Sindaco:

  • se non ritenga doveroso sospendere ogni provvedimento di trasferimento dei due Coordinatori di Nucleo, contestato anche dal mondo sindacale, che penalizza chi non è responsabile della mancanza e dell’assenza di strategia organizzativa della APSP Civica di Trento;
  • se non ritenga giunto il momento di ripensare l’intera organizzazione della APSP Civica di Trento affidando la direzione ad un professionista a tempo pieno e svincolato da altri interessi, tanto più se politici.

Esito dell'iniziativa

 

Interrogazione inviata il 18 settembre 2013. La risposta del Sindaco:

 

Civica di Trento – risposta

 

 

 

 

Allegati:

 

Chi è interessato alla questione APSP Civica di Trento può trovare il mio intervento del 2012 sullo stesso argomento: APSP Civica di Trento – Rinnovo convenzione

 

Una relazione del 2011 fatta dalla stessa Azienda Sanitaria mette in discussione l’organizzazione dell’APSP Civica di Trento auspicando un cambio di rotta… cosa che non è mai avvenuta: Verbale APSS

3 commenti

  1. Caro Consigliere,
    per l’incontro del 23 p.p. con gli assistenti sociali della Civica di Trento ho redatto l’allegata nota, com’è mia consuetudine.
    Nella nebulosa parata di politicanti e partitismi in atto, mi corre l’obbligo di esprimerle pubblicamente la mia gratitudine per l’attenzione che da anni ha prestato alla deplorevole situazione in cui versa la Civica di Trento, sostenuto dall’etica che mira all’affermazione dei diritti dei cittadini al di sopra della faziosità di parte.
    Sottolineo altresì che -sullo sfondo delle partigianerie in atto- questo attestato di stima è di una persona che non appartiene allo schieramento politico del Consigliere, cui però è unita dall’utopia di un’amministrazione che si rivolga con onestà e rispetto alla soluzione dei problemi dei cittadini: ad iniziare dagli anziani, troppo spesso strumentalizzati dalla bandiera dell’assistenzialismo di sistema.
    Con i miei più sinceri auguri,
    Casimira Grandi

    Una palestra di omertà
    RSA CIVICA DI GABBIOLO NOTA INCONTRO 23.IX.2013 CON GLI ASSISTENTI SOCIALI
    «In epoca di menzogne dire la verità è un atto eroico»
    (G. Orwell)

    • Ribadisco in primis l’assenza di strategia organizzativa nei vertici (?) della Civica. Insidie amministrative (mala gestione del personale) occultate dai tentativi di maquillage nel settore sociale (variamente maldestri) -di qui ipocrisia di sistema-, che comprime sempre più quello sanitario, con evidente detrimento nella qualità assistenziale complessiva.

    • Ne deriva l’incapacità dell’attuale organigramma (a tutti i livelli) di gestire con la dovuta competenza le funzioni attribuite dal ruolo. È un sistema gestionale – organizzativo ridondante, affetto da macrosi paralizzante, dovuta alla stratificazione nel tempo dei precedenti sistemi in uso -di qui incoerenza temporale-, mai completamente eliminati per incapacità (e omertà).

    • Ciò ribadito, ne deriva altresì la diffusa incompetenza e negligenza del personale.

    • Nel personale è evidente, inoltre, la volontà di conservare i privilegi acquisiti con l’omertà e la connivenza creatasi in una situazione di assenza dirigenziale.

    Sintesi estrema:
    • istituzione chiusa, arroccata in se stessa e incapace di affrontare i bisogni espressi dalla tipologia dell’utenza attuale -di qui involuzione di sistema-.
    • Ultimo ma non ultimo, scadimento delle responsabilità personali dei lavoratori dovuto alla (sovente) discutibile formazione e alla totale inadeguatezza dell’organigramma in essere -per inadeguatezza di ruolo- : di qui le “etichette sui barattoli vuoti” che mistificano la situazione.

    A DIMOSTRAZIONE DEL PLURIENNALE IMMOBILISMO DELLA CIVICA AVEVO ALLEGATO:

    1. Francesca Damonte, Modelli di competenze a confronto. Quale profilo professionale per il medico coordinatore di RSA nella provincia di Trento, Provincia Autonoma di Trento – Assessorato alla salute e politiche sociali, Trento 2009 [PDF in internet]; cfr. pp. 167-168.
    2. mia nota febbraio 2010
    3. verbale APSS 2011

    Casimira Grandi
    (figlia di Giuseppina D’Este utente della Civica di Gabbiolo)

  2. Giorgio Brunello

    Caro Consigliere,
    desidero aggiungere alla sua interrogazione, relativa alla situazione della APSP Civica di Trento, alcune mie precisazioni:
    1) Non si comprende come mai siano stati riconfermati, per altri cinque anni, il Consiglio di Amministrazione e il Direttore, nonostante le numerose segnalazioni di mala gestione, susseguite nel corso degli ultimi cinque anni e indirizzate a tutte le istituzioni. Di particolare rilevanza e gravità sono inoltre le conclusioni del rapporto del 2011 che il Dirigente Sanitario di competenza ha formalizzato e comunicato a tutti gli interessati, Civica, APSS, PAT a seguito dell’ispezione condotta presso l’Ente. Ciò nonostante il CdA è stato riconfermato.
    2) In considerazione del fatto che quattro membri del CdA sono stati nominati, anzi rinominati, dal Sindaco di Trento, si configurano certamente responsabilità anche dello stesso, per cui sarebbe il caso di conoscere le valutazioni e le motivazioni di scelta per la selezione dei candidati tra tutti quelli che hanno presentato la loro disponibilità per ricoprire tale ruolo.
    Medesima azione dovrebbe essere condotta per il quinto membro scelto e nominato dalla PAT.
    3) La reazione del personale della struttura RSA di Gardolo, che lei ha avuto modo di visitare su chiamata di alcuni operatori, si giustifica come autodifesa alla giusta decisione del Direttore, di sostituire i due Coordinatori di nucleo e di commissariare il Coordinatore dei servizi. La paura di perdere qualche privilegio, agevolazioni e quant’altro, guadagnati nel corso degli anni con la connivenza di chi doveva gestire con metodo e professionalità la struttura è evidentemente temuta, dal momento che saranno introdotte nuove persone. C’è comunque da sperare che, almeno le nuove persone siano in possesso delle giuste competenze e che la direzione, per troppo tempo assente, modifichi atteggiamento e metodo di lavoro assicurando maggiore presenza in struttura e maggiore vicinanza ai problemi degli ospiti e dei familiari.
    Cordiali saluti.
    Giorgio Brunello

  3. Casimira Grandi

    Caro Consigliere,
    ho letto la ‘non risposta pilatesca’ data dal Sindaco di Trento alla Sua interrogazione del 18 settembre p.p. sul dissesto della Civica di Trento e, come cittadina consapevole dei propri diritti, non posso che ribadire la più totale disistima nei confronti di coloro che dovrebbero amministrare con ben altra consapevolezza etica il patrimonio di civiltà che rappresenta l’assistenza pubblica -in ogni sua declinazione-.
    Anche se i vecchi della Civica suscitano certamente minori ricadute positive presso l’opinione pubblica locale di altri soggetti assistenziali, hanno comunque diritto ad essere ascoltati: tutto ciò che li riguarda viene sempre silenziato, come dimostrano inquivocabilmente le molte azioni intraprese da parenti di utenti presso le più disparate autorità locali.
    L’omertà che avvolge la Civica di Trento si palesa sempre più asfissiante in questo periodo connotato dalle parate elettoralistiche: sostenute dall’arroganza di un sistema che si sta fantasiosamente arroccando nelle liturgie barocche di politiche sociali inadeguate ai tempi e degne dell’antico assistenzialismo caritativo (e autoritario).
    Perché non trovare un momento di incontro pubblico in cui dibattere tali spinose questioni? La gente deve trovare il coraggio di parlare!
    Con gratitudine per il Suo impegno ed i miei migliori auguri
    Casimira Grandi

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