APSS: ​trasparenza e ​credibilità ​incompatibili con l’attuale Direzione generale

La barca della sanità trentina continua ad ondeggiare paurosamente, in balia delle convulsioni politiche che attraversano il centrosinistra autonomista. Questa volta la miccia che ha originato il fuoco incrociato tra esponenti del PD e tra questi e il Presidente Ugo Rossi è la vicenda del NOT (Nuovo Ospedale del Trentino). Non deve meravigliare che si sia arrivati a tanto, perché è evidente a tutti l’inettitudine e la superficialità con cui gli ultimi due governi provinciali (questo e il precedente) hanno gestito l’iter propedeutico per la realizzazione di tale opera.

A tale proposito non va taciuto il fatto che in qualità diexAssessore alla Salute, Rossi è il responsabile insieme al Presidente Lorenzo Dellai della illegittimità della composizione della Commissione incaricata dell’aggiudicazione dell’appalto, per aver voluto inserire nella stessa la Dirigente generale del Dipartimento Salute e il Direttore generale dell’Azienda provinciale per i Servizi sanitari, risultati poi incompatibili. Questo nonostante lo stesso Rossi avesse candidamente ammesso che, a proposito di simili presenze tra i commissari, la giurisprudenza non sia univoca, ma vi siano interpretazioni differenziate, come tra l’altro era stato segnalato alla Giunta provinciale dai suoi advisor legali prima che la decisione venisse assunta.

Eppure ogni amministratore pubblico dovrebbe attenersi al principio di prudenza del buon padre di famiglia, in base al quale è del tutto evidente che, ove sussista una significativa probabilità che un atto sia illegittimo, tale atto non dovrebbe essere deliberato. Una leggerezza che ha fatto volatizzare una montagna di soldi pubblici e fatto perdere un sacco di tempo.

Più di recente, Rossi si è reso protagonista di una fulminea conversione sulla via di Mattarello, dove si dice che la struttura del NOT troverebbe collocazione più adeguata rispetto a quella di via al Desert che, proprio lui, aveva sempre esplicitamente sostenuto, come documentato in modo inequivocabile dal parere negativo ad altre ipotesi che, a nome della Giunta, espresse in più occasioni.

Altro elemento di forte perplessità è l’operato del di Direttore Generale dell’APSS. Per la sua qualità di tecnico posto in posizione apicale, sarebbe tenuto a possedere ed esercitare quelle competenze in forza delle quali avrebbe potuto e dovuto da sé, in modo autonomo, rilevare che la propria presenza in seno alla Commissione incaricata dell’aggiudicazione dell’appalto per la realizzazione del NOT poteva inficiare la legittimità della Commissione stessa e, conseguentemente, fare presente al Presidente Dellai e all’Assessore Rossi che il principio di prudenza consigliava che egli non venisse nominato quale membro della commissione.

Tutto ciò non è avvenuto e abbiamo visto com’è andata a finire. Nonostante questo,Luciano Flor è stato riconfermato direttore dell’azienda sanitaria per i prossimi 5 anni,quando invece storia e realtà reclamavano discontinuità.

Claudio Cia

Esito dell'iniziativa

 

Lettera inviata ai media locali il 18 ottobre.

 

 

La lettera pubblicata da “Secolo Trentino”: APSS, trasparenza e credibilità incompatibili con l’attuale direzione generale

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