In nostro è un piccolo grido d’allarme, che ribadiremo nell’aula del Consiglio provinciale durante la discussione dell’assestamento di bilancio: negli ultimi cinque anni si registra un drastico calo di risorse: tanto negli uomini impiegati sul campo, quanto nell’attenzione della Provincia sulla tutela dell’ambiente.
Il Servizio bacini montani è un servizio con altissima specializzazione e un esempio per tutta Italia nel campo della manutenzione dei torrenti. Il nostro non è assolutamente un atto d’accusa, tuttavia non possiamo evitare di segnalare questa situazione. Chiediamo che vengano investiti fondi: molti corsi d’acqua presentano scarsa manutenzione e la salvaguardia del territorio sembra al momento non essere una priorità. Siamo un esempio per tutta Italia, non dobbiamo abbandonare quanto fatto fino ad ora.
In un territorio come quello trentino, montuoso al 100%, non si possono apportare modifiche alla natura senza tenerle sotto controllo, tutelando il cambiamento e prestando attenzione alle diverse dinamiche. Disastri e lutti a causa di fenomeni naturali non sono purtroppo notizie nuove, ma vorremmo proprio che non si arrivasse a parlare di questo. Vero è che sul nostro territorio ormai alcuni corsi d’acqua sono veri e propri boschi, una situazione che preoccupa il personale del servizio, le imprese, ma anche gli amministratori dei Comuni. È evidente a tutti che se non è stata effettuata alcuna manutenzione e alcuna prevenzione, possono sorgere dei problemi. Pensiamo quindi che spendere ora per la manutenzione, tutelando i cittadini che vivono nelle zone limitrofe a quelle interessate, sia una buona mossa piuttosto che spendere poi somme molto più ingenti per ricostruire eventuali gravi danni.
Le corpose nevicate dell’inverno appena trascorso innalzano ulteriormente il livello di incertezza, dato che lo scioglimento ormai prossimo della neve porterà ad un maggiore afflusso di acqua nei diversi corsi. I soldi investiti in prevenzione fanno risparmiare risorse, nel caso di piccole alluvioni. Per questo non è possibile ridurli. Anzi, per quanto ci riguarda, se la Giunta non ci ascolterà in fase di assestamento di bilancio, aumenteremo le risorse dopo le elezioni di ottobre.
Ma c’è anche un altro aspetto: manca anche il ricambio generazionale sui posti di lavoro, altro fattore che ha destato la preoccupazione di coloro che osservano ed amministrano regolarmente torrenti e rivi. I concorsi che sono fermi da anni, eppure inserire dei giovani al posto dei dipendenti che vanno in pensione sarebbe un investimento per tutto il Trentino.
L’articolo sul quotidiano “Corriere del Trentino” del 18 aprile 2018: