Da più cittadini, residenti sulla collina di Trento, ci viene segnalata una situazione anomala in località san Donà di Cognola. Nella fattispecie ci viene fatto notare che, a monte del quartiere di San Donà, si trova un bacino di raccolta Enel con una portata di centinaia e centinaia di metri cubi d’acqua. Conoscendo il fragile contesto idrogeologico della collina, nella popolazione si manifesta naturale il timore che determinati interventi subiti dal territorio nell’area verde prospiciente il bacino abbiano aumentato i pericoli per gli abitanti di questo quartiere. Detti interventi hanno permesso la realizzazione di casette porta attrezzi in muratura, cantine interrate (?), terrazze, scalinate, muretti, recinzioni di varie fogge e fatture (alcune pericolanti), serre, aree barbecue, orti, ecc. che si sviluppano lungo il lato a monte di un settore dove si trovano graziose villette a schiera che ne beneficiano in modo esclusivo, sono stati realizzati previo rimodernamento del territorio.
Da nostra visura effettuata presso il Libro Fondiario tavolare e il Catasto provinciale, tale territorio risulta appartenere alla particella 42/1. Detta particella si caratterizza per essere una realità consortile, ovvero appartenente a tutti i proprietari del Villaggio INA Casa di San Donà, i quali dovrebbero, in detta area, potersi muovere liberamente senza vedersi ostacolati e privati di spazi comuni dai “furbetti del quartierino” che hanno posto in essere costruzioni in muratura e recinzioni senza il consenso scritto di tutti i comproprietari.
Da questa premessa la domanda giunge spontanea e per questo il sottoscritto consigliere comunale interroga il signor Sindaco per conoscere:
- Essendo presente un bacino di raccolta Enel, con la portata di svariate centinaia di metri cubi d’acqua e conoscendo il fragile contesto idrogeologico della collina, siamo sicuri che detti interventi non ne abbiano intaccato l’equilibrio creando un problema ben più rilevante di un presunto abuso edilizio?
- Se a seguito di tali interventi si verificasse un danno ambientale e/o una tragedia chi verrebbe chiamato a risponderne: gli abitanti dell’intero quartiere, chi ha manomesso il territorio o l’ente pubblico tutorio del territorio?
- Se di abusi si tratta, come mai in tutti questi anni nessuno si è mai accorto di nulla?
- Da parte degli uffici preposti, in passato sono stati attivati controlli di verifica e attualmente ci sono procedimenti in atto e quali sono stati gli esiti?
- È troppo chiedere alla pubblica amministrazione di adoperarsi per ripristinare l’ordine e la “legalità urbanistica”, al fine di porre e mantenere in sicurezza il territorio?
4 maggio 2011
Con la lettera “Caro assessore mi può spegare perché?” pubblicata sul Trentino, la signora Elisabetta Groff chiede. all’Assessore Tomasi, una risposta precisa e puntuale.
San Donà. Caro assessore mi può spiegare perchè.
5 maggio 2011
Con la lettera “Sì, cara signora devo ammettere che a S. Donà la situazione è confusa” pubblicata sul Trentino, l’Assessore Tomasi prova a giustificarsi arrivando perfino a insinuare una persecuzione ai suoi danni da parte del Consigliere Cia. Evidentemente non avendo argomenti convincenti non gli rimane altro a cui appellarsi.
Sì cara signora devo ammettere che a S.Donà la situazione è confusa
6 maggio 2011
L’Assessore Tomasi nella sua risposta non convince e per questo nella lettera “Orti, la situazione va risolta subito” pubblicata sul Trentino, Luca Pedrotti chiede di mettere fine a questa anomalia.
Orti, la situazione va risolta subito
31 gennaio 2012
I Sandonatesi continuano a vedersi privati dei loro spazi comuni anche a distanza di quasi un anno da quando è stata denunciata l’operazione dei “furbetti del quartierino”. La lettera sotto allegata, di Luca Pedrotti, intitolata “S. Donà, stop ai furbetti che rubano aree pubbliche” ne è una testimonianza. Evidentemente la legge non è uguale per tutti!