Basta con la solidarietà che guarda solo a sinistra

Egregio Direttore,

se me lo consente, vorrei rispondere alla lettera del Sig. Guarnieri (pubblicata il 7 aprile) per chiarire che lo sdegno da lui manifestato, anche a nome di mezzo mondo, è immotivato e per certi aspetti fazioso.
Infatti la proposta di rivedere la legge provinciale n°15 (marzo 2005) da parte dei Consiglieri provinciali Rodolfo Borga, Pino Morandini e Walter Viola, non chiede l’azzeramento dei contributi alla solidarietà internazionale, ma eventualmente una migliore razionalizzazione delle risorse, che saranno sempre meno nella nostra “fortunata” provincia.

La solidarietà rappresenta giustamente la misura di civiltà di un popolo, e la misura di attenzione verso i più deboli, i più derelitti e i più poveri è la vera mission di ogni politico e di ogni essere umano. Le persone che nella pochezza del tempo a disposizione volgono lo sguardo ai più bisognosi, sono quella “élite”che può porre una barriera al dilagante individualismo.

Non credo che né in Rodolfo Borga, né in Pino Morandini, né in Walter Viola siano assenti questi valori, e la giusta puntualizzazione per una corretta gestione complessiva delle risorse fuga ogni dubbio.
E’ la solita retorica del politicamente corretto, dell’atavico strabismo di una certa “sinistra” che vede la povertà, i derelitti, le miserie solo da una certa parte, perché nei salotti illuminati e nei proclami politici porta bene.
Illuminante e tragica l’affermazione di Laura Boldrini che, presenziando ai funerali di Civitanova, ci dice “non credevo che ci fosse tanta povertà”; ci verrebbe da chiedere “da dove vieni, in che mondo vivi?” ma questa snobistica supponenza di una certa classe politica abituata a vedere solo certi poveri è una costante anche nel nostro Trentino.

Scrive Guido Rossi sul Sole 24 ore del 7 aprile: “intanto il Paese degrada in pericolose ineguaglianze, nella disoccupazione, nell’ignoranza, nella povertà, nella miseria e nella disperazione,… di ciò nessuno si occupa, siccome sembrano tutti insensibili ai diritti umani, tema ignoto alle agende politiche.”
Certo è che accettare questa realtà significherebbe ammettere il proprio fallimento, un fallimento che viene proclamato dai dati di oggi, dal tasso di emigrazione dei nostri giovani verso altri paesi europei, una generazione perduta nel tracollo politico, “frantumata dalla barbarie del disprezzo del bene comune”, dalla ricerca ossessiva edonistica del proprio personale consenso “politico”.

Il Trentino esempio nazionale per il volontariato e per la solidarietà deve guardare con un approccio diverso le nuove forme di povertà, perché proprio vicino a noi, magari nella porta accanto, una tragedia potrebbe capitare, e allora quella frase della Boldrini sarebbe la nostra peggiore colpa e un debito verso tutto il mondo.

Esito dell'iniziativa

 

Fonte:

 

“l’Adige” – 11 aprile 2013

 

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