In merito alla notizia apparsa sui media nazionali, con le dichiarazioni del consigliere comunale trentino, Alessandro Giacomini, che propone l’abolizione del battesimo, sono a sottolineare che, oltre a volerci privare della presenza del crocifisso, i nostrani difensori dei diritti “civili” e delle libertà (ovviamente le loro), ora vorrebbero proibire il battesimo ai minori perché, a loro dire, il primo dei sette sacramenti della Chiesa cattolica violerebbe la Convenzione sui diritti dell’infanzia, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che sancisce l’autodeterminazione religiosa del fanciullo. Diritto che, sempre secondo loro, sarebbe leso dal battesimo impartito al neonato. Tutto ciò è paradossale, soprattutto se consideriamo che questi signori sono gli stessi che si disinteressano dei bambini quando si tratta di difendere il loro diritto alla vita e ad avere una famiglia naturale. I genitori, da quando trasmettono la vita, cercano di trasferire tutto ciò che ritengono educativo ed etico per i propri figli. La proposta di Giacomini, è pertanto priva di fede. Lui è libero di non credere in Dio o nella forza del battesimo. Mi chiedo però perché affannarsi nel voler impedire a mamma e papà di battezzare i propri figli? Perché negare loro la possibilità di regalare ciò che considerano un dono inestimabile? L’assenza di empatia rappresenta l’origine e la forza dell’intolleranza. Questo sì che fa male, non il battesimo!
Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia