La triste vicenda della elezione ad Assessore regionale del consigliere noneso del Patt solleva questioni di ordine personale, cui non intendo però soffermarmi. Slealtà, scorrettezza istituzionale, infingimenti lasciano il segno ma la popolazione non ne è da questi toccata. E’ importante piuttosto ragionare attorno ai nuovi equilibri che il marciapiedismo autonomista sta mettendo in campo. Si tratta di quel blockfrei modulare che fa dell’acchiappaposto la nuova cifra politica di questo scorcio di Legislatura.
Fratelli d’Italia non ha titolo nè voglia di correre alcuno slalom speciale tra le poltrone che una parte della maggioranza di Piazza Dante sta mettendo all’asta dell’autonomia. Le scelte, lo abbiamo capito nel corso del voto d’aula regionale ultimo, sono dirette a puntellare la attuale maggioranza provinciale trentina attraverso un parallelo mercato in territorio Patt. Non è un caso se questa apertura in casa bistellata avviene nella fase di maggiore criticità e fragilità del partito di maggioranza relativa, dal quale una esponente si è già staccata e la percezione di altre emorragie è molto forte. Appartengono ai corsi e ricorsi storici le fasi di crisi nei movimenti a crescita improvvisa. La novità qui è il metodo introdotto della non condivisione dei percorsi coalizionali, metodo attraverso il quale il rischio di grippare il motore è molto alto.
Fratelli d’Italia ha per propria natura lo spirito di assoluto rispetto verso tutti gli attori ed interlocutori del panorama politico, rinforzato con chi ha condiviso un percorso. Fratelli d’Italia ritiene altresì che sia giusto condividere gli stati fiduciari ma sempre all’interno di un leale rapporto di reciprocità; la sua violazione rappresenta di contro non il primo tradimento, ma l’ultimo. Altre deroghe non saranno concesse.
Alleato avvisato, alleato rispettato.
Cons. Claudio Cia – Fratelli d’Italia