Brexit, è successo. Alla fine ha vinto il “Leave” sul “Remain” e la Gran Bretagna è fuori dall’Unione Europea… ora scopriremo che si può vivere anche fuori dall’UE.
Tra sondaggi farlocchi, opinionisti, catastrofisti, omicidi politici e quant’altro siamo arrivati ancora a farci dare una lezione di democrazia, come l’ha definita lo stesso Presidente David Cameron, ormai dimissionario. La Gran Bretagna ha avuto un passato glorioso, non si capisce perché il suo futuro dovrebbe essere da meno.
Ora i mercati speculeranno, certo, dopotutto questa Ue è fatta per gran parte di paura e speculazione, la legge del più forte. Si decreta però un duro colpo al potere delle lobby finanziarie e bancarie, nonostante il “dio dei mercati”, divinità sulla quale pare costituita questa Unione Europea, aveva scommesso sul “Remain”, magari senza crederci.
Un’Europa occidentale che ha dimenticato e rinnegato le sue radici, difficilmente può illudersi di reggere nel difficile momento storico che stiamo attraversando: una casa costruita sulla sabbia.
La vittoria del “Leave” è il chiaro risultato delle politiche dissennate dei governanti UE e del loro parlamento con 24 lingue diverse. I cittadini del Regno Unito hanno dato voce a tutti i cittadini europei, decretando la fine della sudditanza all’asse Berlino-Parigi, alle deliranti politiche immigratorie e, soprattutto, alla mancanza di un coinvolgimento autentico e democratico dei cittadini.
Auspichiamo a questo punto un passo indietro da parte dell’attuale classe dirigente, quella fatta a stelline gialle su sfondo blu, in mancanza del quale sarà inevitabile la fine dell’Europa così come concepita dai suoi “padri fondatori”.
cons. Claudio Cia – Agire
L’articolo sul quotidiano “Trentino” del 25 giugno 2016:
L’articolo sul quotidiano “l’Adige” del 25 giugno 2016: