Burocrazia anche per l’accesso ai presidi sanitari per l’incontinenza: a rimetterci è sempre il cittadino.

Sono giunte segnalazioni circostanziate sulla criticità inerente la procedura all’accesso gratuito dei presidi per l’incontinenza, da parte di persone non ancora in possesso del verbale della Medicina legale che attesta il grado di invalidità.

Fino a qualche tempo fa era sufficiente esibire la copia della presentazione della domanda per la visita medico legale, con una richiesta del medico di base che ne attestava il bisogno, per ottenerne da subito la fornitura gratuita. Questa modalità, che andava incontro immediatamente alla necessità del richiedente, che già è umiliato dal bisogno, è stata sostituita con una procedura che contempla l’obbligo di attendere il verbale di accertamento da parte della commissione medico legale (4/5 mesi), oppure presentando un certificato del medico specialista-urologo che ne attesta la patologia. Anche in quest’ultima evenienza, l’attesa è di mesi se effettuata in regime istituzionale, mentre è quasi immediata se si ricorre alla libera professione, ma con ulteriore esborso da parte del paziente.

Questo costringe nel frattempo le famiglie a sobbarcarsi di costi importanti, sia per l’acquisto che per lo smaltimento di detti presidi, per i quali, vista la malattia, avrebbero diritto alla fornitura gratuita. Considerato ch etali presidi sono utilizzati come unico trattamento del disturbo in caso di fallimento di altre forme di terapia, farmacologica o chirurgica, e non per sfizio, chiedo all’Assessore competente se sia a conoscenza di quanto sopra esposto e se intenda intervenire al fine di ripristinare la modalità di accesso ai presidi per l’incontenenza, senza l’obbligo di attendere l’esito della visita medico legale.

Cons. Claudio Cia

 

Risposta in aula dall’Assessore Stafania Segnana (Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia )

Si riassumono di seguito le disposizioni attualmente vigenti in PAT per la concessione di ausili per l’incontinenza (pannoloni, traverse, eccetera), precisando che le stesse sono state definite dalla deliberazione n. 1099 del 22 giugno 2018, al fine di ampliare la platea dei destinatari di tale livello assistenziale rispetto alle restrizioni introdotte dai nuovi LEA con DPCM del 12 gennaio 2017.

I nuovi LEA hanno spostato gli ausili per l’assorbenza dall’assistenza protesica all’assistenza integrativa dove sono stati inseriti tutti gli ausili monouso; per la concessione di questi ausili non è più richiesto che i soggetti siano invalidi, ma gli assistiti devono essere affetti da grave incontinenza urinaria o fecale cronica, tale condizione deve essere certificata dal medico specialista su ricettario del Servizio sanitario nazionale. Al fine di garantire i livelli di assistenza attualmente erogati, con deliberazione n. 1099 del 22 giugno 2018 la Giunta provinciale ha chiarito alcuni punti sulla concessione degli ausili per l’incontinenza (pannoloni): è possibile continuare ad autorizzare, a favore degli iscritti al servizio sanitario provinciale residenti in provincia di Trento ausili per l’assorbenza con la sola diagnosi di incontinenza urinaria o fecale cronica a prescindere dalla gravità della stessa, purché in presenza di un verbale di invalidità civile che riporti una patologia correlata. La prescrizione in questo caso può essere redatta dal medico di medicina generale o del pediatra di Libera scelta.

In linea con le disposizioni della deliberazione della Giunta provinciale n. 1217 del 2008 e delle successive circolari è possibile autorizzare gli ausili per l’assorbenza anche agli ultrasessantacinquenni, per i quali la competente Unità operativa di medicina legale, nell’ambito della visita per l’accertamento dell’invalidità civile, abbia riportato sul verbale l’incontinenza o una patologia ad essa correlata. Nell’ipotesi in cui l’invalido presenti una patologia cronica a carattere invalidante, per cui sia rilevato il bisogno di ausili per l’incontinenza successivamente all’accertamento medico-legale, quindi la patologia correlata non risulti elencata nel verbale di invalidità, si potranno comunque concedere i presidi, se il soggetto in precedenza era stato riconosciuto invalido al 100 per cento o riconosciuto impossibilitato a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o incapace di compiere gli atti quotidiani della vita o, nel caso di un anziano ultrasessantacinquenne, riconosciuto come soggetto con difficoltà persistenti a svolgere funzioni proprie dell’età. In questi casi la prescrizione sul ricettario del Servizio sanitario nazionale può essere redatta dal medico di medicina generale o dal pediatra di Libera scelta, come in tutti i casi di rinnovo.

Si prescinde altresì dal requisito dell’invalidità civile per la concessione di ausili per l’assorbenza a favore di soggetti che usufruiscono di assistenza domiciliare integrata e cure palliative, purché in presenza di prescrizione specialistica effettuata dal medico dell’assistenza domiciliare o palliativista. A seguito dell’entrata in vigore dei nuovi LEA non è più contemplata la possibilità di concedere gli ausili per l’assorbenza a soggetti non ancora in possesso del certificato di invalidità, che abbiano presentato la domanda, nel caso di impossibilità a deambulare e incapaci di compiere gli atti quotidiani della vita, se non in presenza di prescrizione sul ricettario del Servizio sanitario nazionale del medico specialista, non utilizzabile dallo specialista che esercita in libera professione che attesti la gravità dell’incontinenza urinaria o fecale cronica. Rispetto a tali utenti sarà mia cura dare specifico mandato all’Azienda sanitaria per l’individuazione di appositi percorsi volti ad agevolare l’erogazione dei presidi in tempi coerenti con il bisogno e le condizioni.

 

Replica del consigliere provinciale Claudio Cia (AGIRE per il Trentino)

Grazie, Presidente. L’assessore nella sua replica conferma esattamente quello che ho detto, ossia che ad oggi un paziente, per poter avere accesso ai presidi per l’incontinenza, deve aspettare l’esito della visita medico-legale, oppure deve fornire questo benedetto certificato di un medico specialista, e sappiamo i tempi d’attesa quali sono.

Io vorrei ricordare che noi abbiamo ad esempio un paziente che chiede la vista medico-legale incontinente, prima di avere la visita medico-legale con tanto di certificato, arriva a spendere fino a 800,00 euro al mese per comprarsi i pannoloni in autonomia, quindi senza il buono dell’Azienda sanitaria. A questo dobbiamo aggiungere anche i 300,00 euro che servono per lo smaltimento, perché i pannoloni vanno smaltiti, e lo smaltimento, ad esempio a Trento, se l’acquisto del pannolone è tramite il buono dell’Azienda sanitaria è gratuito, mentre, se un paziente acquista i pannoloni in attesa che la medicina legale faccia il suo iter e quindi riconosca l’incontinenza, questi pannoloni vanno smaltiti a pagamento.

Io ho fatto un calcolo, un paziente prima di avere il riconoscimento alla medicina legale dell’incontinenza arriva a spendere anche 1.100,00 euro di pannoloni e smaltimento. Ovviamente io rispetto quanto ha indicato l’assessore circa i termini inerenti le indicazioni legate ai LEA, però è anche vero che noi siamo una Provincia autonoma e forse dovremmo anche tener presente di queste criticità che colpiscono le persone più deboli, più in difficoltà, che già vivono l’umiliazione dell’incontinenza, se poi le costringiamo anche a spendere 1.100,00 euro di pannoloni e smaltimento prima che arrivi l’esito della visita medico-legale, qualcosa non funziona.

Bene ha fatto la Provincia ad aver agevolato la facoltà di medicina, la riduzione dei ticket, però questi sono temi che, più di altri, colpiscono ogni giorno le famiglie, e di questi forse bisogna che come Provincia autonoma riusciamo a trovare dei percorsi che sappiano dare risposte.

 

Esito dell'iniziativa

 

Interrogazione a risposta immediata in aula depositata il 29 gennaio 2020. L’iter sul sito del Consiglio provinciale: interrogazione n. 1138/XVI

 

 

La risposta ricevuta in aula il 4 febbraio 2020: risposta interrogazione n. 1138/XVI

 

 

 

 

L’intervista ad “A tu per tu”:

 

 

 

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