In data 29 febbraio 2016 i residenti di Mattarello hanno presentato al Consiglio circoscrizionale n. 8 un documento di formale opposizione al parere positivo sulla delibera di acquisto della particella 474/14 da parte di Set Distribuzione SpA con cui si vorrebbe dare seguito alla costruzione di una cabina di trasformazione.
In base all’art. 6 del DPCM 08/07/2003, il proprietario di elettrodotti e di cabine di trasformazione deve individuare e comunicare alle autorità di controllo la fascia di rispetto dei propri impianti e l’art. 14 della legge 36/01 individua nelle Arpa le autorità di controllo. Le autorità di controllo hanno l’onere di verificare che all’interno della fascia di rispetto (campo magnetico superiore a 3 microtesla) non siano presenti scuole, aree giochi, abitazioni e luoghi adibiti a permanenze giornaliere non inferiori alle 4 ore; se fossero presenti, verrebbe negata l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto.
Il DM 29/05/08 prevede l’individuazione di una distanza di prima approssimazione (DPA) che per le cabine secondarie standard di ultima generazione è la distanza da ciascuna delle pareti della cabina oltre la quale il campo magnetico è inferiore ai 3 microtesla. Inoltre sulle distanze, le norme della PAT prevedono che le cabine di trasformazione debbano rispettare le normali distanze di 10 metri dagli edifici e di 5 metri dai confini.
Le cabine di trasformazione generano campi magnetici che non sono schermabili con i comuni materiali in uso. Sebbene non sia scientificamente provato, studi epidemiologici suggeriscono di evitare campi magnetici superiori a 0,2 microtesla e affermano che si possa sviluppare un numero doppio di casi di leucemia infantile in una popolazione esposta a valori superiori a 0,3/0,4 microtesla. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) suggerisce alle compagnie elettriche di ridurre l’esposizione della popolazione, e suggerisce ai cittadini di aumentare la distanza da sorgenti che possono produrre campi magnetici. Esorta nel contempo le autorità locali ad individuare nuove linee elettriche considerando soluzioni innovative per ridurre l’esposizione della popolazione.
Non esiste nessuna distanza di sicurezza grazie alla quale il rischio scompaia. Esso diminuisce in un rapporto direttamente proporzionale alla distanza dalla sorgente e si annulla solo quando il campo magnetico è pari a zero. Purtroppo, per quanto riguarda il caso di Mattarello, in via della Rozola, nel raggio di pochi metri dalla particella in cui si vorrebbe costruire la cabina ci sono zone sensibili (vedasi il parco giochi) e luoghi adibiti a permanenze giornaliere non inferiori alle 4 ore quali abitazioni, giardini, terrazzi, e camere da letto di bambini.
La cabina di trasformazione è per legge una costruzione e come tale deve sottostare a norme le quali prevedono per il Comune di Trento una distanza minima dai confini di almeno 5 metri. La Provincia include anche la distanza minima di 10 metri dagli edifici. La distanza dai confini può essere derogata tramite espressa richiesta al Consiglio comunale. Nel nostro caso, la particella in questione non permetterebbe di collocare la cabina rispettando le distanze stabilite dalla PAT.
L’auspicio è che la Provincia si faccia patrocinatrice del principio di precauzione di ambito europeo, chiedendo a Set Distribuzione SpA di realizzare altrove la cabina, o in alternativa di invitare il Comune di Trento a non derogare le distanze minime e a non cedere la particella 474/14. Il principio di precauzione deve entrare in gioco “quando è ragionevole temere che gli effetti potenzialmente pericolosi per l’ambiente o la salute degli uomini, animali o vegetali siano incompatibili con l’alto livello di protezione scelto dalla Comunità”.
Chiedo pertanto che, in un ipotetico bilanciamento di interessi, le preoccupazioni dei residenti vengano anteposte alle esigenze di Set Distribuzione Spa. È compito delle istituzioni tutelare in primis la salute e la sicurezza dei cittadini.
Premesso quanto sopra, si interroga la Giunta provinciale per sapere:
- se non ritenga opportuno avviare quanto prima una trattativa con Set Distribuzione SpA per realizzare la cabina di trasformazione altrove, ad esempio nelle campagne in disuso limitrofe a via della Rozola o in altra particella in zona meno abitata;
- se non ritenga necessario un intervento presso il Comune di Trento affinché non deroghi alle distanze minime previste per legge e affinché eviti la cessione della particella in questione;
- se non ritenga opportuno invitare il Comune di Trento a rispettare il principio di precauzione, chiedendo nel contempo all’Agenzia Provinciale di Protezione dell’Ambiente (Appa) di verificare le voci dei residenti ed eventualmente diffidare Set Distribuzione dal realizzare la cabina di trasformazione sulla particella 474/14.
A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.
Cons. Claudio Cia
L’articolo sul quotidiano “Trentino” del 25 febbraio 2017: