È paradossale che si parli degli infermieri e della loro condizione lavorativa con tanta superficialità. Succede sempre così. Ciò a riprova che la governance della stessa Apss non sarà mai capace di soluzioni strutturali che nobilitino e valorizzino gli infermieri.
I numeri presentati per dire che tutto va bene, sono in realtà dati grossolani e fuorvianti, non rivelano nello specifico lo stato reale delle cose. Degli oltre 3 mila infermieri che lavorano in Apss, quanti sono quelli realmente operativi? Quanti in aspettativa? Quanti sospesi? Quanti in infortunio? Quanti in malattia invalidante? Quanti impiegati in attività diversa da quella professione sanitaria per cui erano stati assunti? Potrebbe essere interessante conoscere l’età media dei professionisti che lavorano nei reparti di degenza.
Oggi di certo si sa che gli infermieri sul campo, oltre a non essere interpellati, sono costretti a turni devastanti e che l’autoreferenzialità serve solo a giustificare l’assenza di risposte strutturali e di lungo respiro che possano trattenere e attrarre i professionisti.
Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia
–
L’articolo su “L’Adige” del 05.10.2022: