Claudio Cia, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio provinciale, è impassibile. Il suo partito ha deciso di candidare Francesca Gerosa alla presidenza della Provincia e lui non batte ciglio: «Rispetto la scelta del partito», si limita a dire. Senza permettere che trapeli né entusiasmo né disappunto dalle sue parole.
Consigliere, ma un commento alla candidatura della presidente di Itea allo scranno più alto del «palazzo» deve pur farlo. Cosa pensa di questa proposta?
«Non saprei cosa dire. Il partito ha fatto una scelta, avrà fatto i suoi ragionamenti, anche in un’ottica di dialogo con l’intera coalizione. Si tratta di una questione politica che saprà affrontare il commissario Urzì nei tavoli della maggioranza».
Ma lei non ne sapeva nulla? Gerosa, ieri su questo giornale, affermava che il suo nome è frutto di un percorso che si è svolto sul territorio.
«Me ne è stato fatto cenno come di un’ipotesi tra altre, la decisione poi è maturata a Roma. Altro non so».
Ora cosa potrebbe cambiare rispetto agli equilibri all’interno della maggioranza?
«Per quanto riguarda il lavoro istituzionale del gruppo di Fratelli d’Italia non cambia assolutamente nulla, continueremo il nostro lavoro di consiglieri provinciali, concentrandoci sui temi politici che via via saranno oggetto dell’attività consiliare».
Senta consigliere, non è un segreto che ci siano state contrapposizioni tra il suo gruppo e la giunta di Fugatti su alcuni temi, non da ultimo quello sulla collocazione dell’ospedale di Cavalese.
«Il nostro impegno continuerà ad essere rivolto al territorio, alle persone che ci guardano con fiducia e che da noi si aspettano concretezza e fermezza. In questo non permetteremo interferenze di sorta. Ma tengo a precisare che con Fugatti non c’è mai stato un muro contro muro né umano né politico o in qualche modo pregiudiziale. Abbiamo posto delle questioni che sono state affrontate, o su cui c’è l’impegno di approfondire. Un esempio è proprio l’ospedale di Cavalese, e ora Fugatti ha spiegato che saranno i territori a decidere».
C’è chi vede nella scelta di Gerosa un modo per estromettere lei dalla guida del partito. E c’è chi insinua che Fugatti potrebbe chiedere a Fratelli d’Italia di estrometterla addirittura della candidatura. Cosa c’è di vero?
«Se fosse vero sarebbe inquietante. Detto ciò, non mi sento fatto fuori da nessuno per il semplice fatto che io non ho mai cercato e non ho mai pensato di poter accettare una corsa alla presidenza della Provincia per scalzare Maurizio Fugatti. Questo perché non ho l’ambizione di fare il presidente, conosco i miei limiti e so quando bisogna fermarsi. Ciò che a me interessa fare tutti i giorni in politica è lavorare in modo da non dovermi mai vergognare di niente».
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L’articolo su “il T” del 15.01.2023: