Civica Rsa, non convincono i risultati del sondaggio

Signor Direttore, mi faccio portavoce di molti familiari che non si riconoscono nell’articolo apparso sulla stampa secondo cui “I parenti promuovono i servizi della Civica” Rsa. In particolare modo non condividono l’esito del presunto sondaggio, tantomeno la metodologia con cui è stato fatto (qualità e rappresentatività delle rilevazioni) e gli affrettati incontri per renderlo pubblico. Tutto ciò fa sorgere il sospetto che siamo di fronte un operazione ben studiata e programmata per giustificare l’imminente richiesta di aumenti delle rette per gli ospiti da parte del consiglio di amministrazione.

A detta degli esperti in materia che hanno visionato il materiale del sondaggio, le rilevazioni fatte dimostrano pervicaci e grossolani errori metodologici. La Civica Rsa sembra avere una soggettiva concezione della “relazione sulla qualità percepita dagli ospiti” (alias utenti-clienti) e dai parenti. Forse non le è chiaro neppure cosa significa il dovere di “saper fare” prima di fare -le statistiche ovviamente-.

Evidentemente alla direzione della Civica Rsa non interessa far conoscere la veridicità dei fatti ed evidenziare le criticità, bensì assicurasi un giudizio positivo al suo operato. Il giudicato che si promuove a giudicare se stesso.

Se la persona assistita, nella fattispecie l’anziano, non è il soggetto delle nostre preoccupazioni e del nostro agire, non meraviglia scoprire di essere stati  presi in giro. Vogliamo avere il coraggio della verità almeno una volta l’anno?

Esito dell'iniziativa

 

Fonte:

 

Claudio Cia – l’Adige 20 dicembre 2011

 

(pubblicata anche sul Trentino)

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