Comitato Grandi Eventi: ci si armi di Camomilla e si torni nell’alveo della normalità…

In una lettera dai toni decisamente poco affabili il presidente dimissionario del Comitato Eventi Val di Sole mi attacca nuovamente per aver presentato un’interrogazione, con la quale ho chiesto alla Giunta provinciale se corrisponda al vero l’inserimento in organico di una persona fiduciaria del direttore, portata nel comitato dal precedente ambiente di lavoro dello stesso direttore, e se questa modalità di assunzione sia contemplata.

Parla di vergogna e viltà, di moralismo, mi attribuisce pure collegamenti con chi in Val di Sole ha affisso volantini anonimi usciti successivamente a mie precedenti interrogazioni (atto che a detta del Presidente io avrei “esaltato”), tira in ballo i risultati del Comitato e il lavoro di 400 volontari che secondo il Presidente sarebbero stati da tutto ciò colpiti.

No, non ci siamo. Nelle mie interrogazioni e richieste di accesso agli atti non si è mai messo in discussione il lavoro svolto dal Comitato, men che meno quello dei volontari, semmai ho chiesto alla Giunta provinciale, Ente al quale devo rivolgermi come consigliere, informazioni circostanziate su modalità di assunzione e chiarimenti in merito alla trasparenza. Chiedevo trasparenza con l’elenco dei nominativi dei dipendenti dell’APT Val di Sole e del Comitato Grandi Eventi, con indicati gli incarichi, i compensi e le modalità di selezione. Questo in virtù degli 1,7 milioni di euro di contributi della Provincia erogati ogni anno in media. Queste semplici informazioni mi sono state negate.

Non si parla quindi di professionalità, non si parla di risultati, si parla di trasparenza da parte delle istituzioni provinciali e dalle società che gravitano attorno ad essa.

E’ un vittimismo decisamente ingiustificato, che si rende vile – in questo caso sì – quando prova a tirare in ballo nella vicenda il tema del volontariato (che anche io pratico abitualmente in ambito sanitario) e quando allude alla mia indennità di Consigliere provinciale. Credo che in tema di trasparenza e sobrietà abbia poco da imparare in questa occasione, essendo l’unico consigliere della regione a non ricevere alcun tipo di rimborso o altri vantaggi, oltre ad autoridurmi l’indennità in favore di famiglie trentine in difficoltà; ma questo è tutto pubblico sul mio sito internet, nell’apposita sezione “trasparenza”.

Quindi ci si armi di Camomilla, si risparmino i toni minacciosi e vittimistici, e si torni nell’alveo della normalità, dove a domanda lecita, soprattutto se volta ad ottenere maggiore trasparenza nelle istituzioni pubbliche, si risponde nel merito.

Cons. Claudio Cia

 

L’articolo sul quotidiano “l’Adige” del 18 maggio 2017:

L’articolo sul quotidiano “Trentino” del 20 maggio 2017

Esito dell'iniziativa

 

Lettera inviata il 17 maggio 2017 al quotidiano “l’Adige” in replica all’articolo dello stesso giorno a pag. 37  (“Consigliere Cia, lei ci insulta”).

 

 

 

 

Qui l’articolo oggetto di replica:

 

 

 

 

Qui la lettera del presidente del Comitato pubblicata sulla sua pagina Facebook:

 

 

 

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