Apprendo da un articolo de “il Dolomiti” che il Segretario politico del Partito autonomista trentino tirolese Simone Marchiori sarebbe rimasto contrariato leggendo alcune mie dichiarazioni fatte su una sua possibile indicazione da parte della Lega quale prossimo membro della Commissione dei 12. Premettendo che il sottoscritto non avrebbe rivelato nulla a “il Dolomiti”, essendo io stato contattato da un giornalista per una battuta sulla notizia, che ho appreso anch’io dalla stampa. Dispiace che Marchiori abbia visto nelle mie affermazioni un giudizio sulla sua persona, ma le mie riflessioni, più che al merito della scelta, volevano guardare al metodo utilizzato. Ci tengo infatti a ribadire come, secondo il sottoscritto, sarebbe buona cosa che il percorso che porterà alla nomina del nuovo membro di un organo importantissimo per la nostra Autonomia (soprattutto in questo momento, dove il Governo con a capo la Presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha individuato in Roberto Calderoli la figura di Ministro per gli affari regionali e le Autonomie) quale la Commissione dei 12 – così come l’eventuale allargamento del perimetro della coalizione – fosse condiviso con tutte le forze politiche e non venga calato dall’alto.
Devo tuttavia ammettere di essere rimasto molto sorpreso quando ho letto che per il Segretario politico delle due stelle alpine: “Gli autonomisti sono pronti ad essere protagonisti del governo del Trentino”. Quando ho detto “L’impressione è che si stia giocando un po’ a nascondino” e che “ci sono ammiccamenti e segnali piuttosto indicativi”, parlavo proprio di questo.
Quando poi ho letto che l’uomo del “Mai con Fratelli d’Italia” (che di riflesso – visto che la maggior parte dei punti programmatici è in comune – diventa altresì un “Mai con la Lega e gli altri partiti del centrodestra”) ritiene che sia “fondamentale la presenza di autonomisti in seno all’organismo”, devo proprio ammettere di non essere riuscito a trattenere una risata pensando al fatto che, probabilmente, se a Marchiori dicessero che per entrare nella stanza dei bottoni deve partecipare al matrimonio con il centrodestra vestito da donna, correrebbe a infilarsi la gonna e a darsi il belletto.
Insomma, caro Marchiori, se in questo finale di Legislatura vogliamo concentrare le nostre attenzioni sulla Commissione dei 12, cerchiamo di darle la dignità che merita e non pensiamo solamente alle “careghe”. Dal 2018 in poi i lavori di quest’istituzione sono andati fortemente a rilento, vuoi per una scarsa attenzione alle prerogative dell’Autonomia da parte dei Governi che si succeduti prima dell’arrivo di Giorgia Meloni (con i ritardi nelle nomine dei commissari che hanno finito per rallentare i lavori), vuoi anche per un’estrema difficoltà da parte delle due Provincie autonome nell’individuare materie valide (non come quella sull’Agenzia dell’Entrate per intenderci) per lo sviluppo della nostra Autonomia. In definitiva, se vogliamo dare risposte urgenti ai trentini, cerchiamo di concentrarci un po’ meno sulle nomine e un po’ di più sui loro bisogni.
Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia
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L’articolo de “Il T” del 22.12.2022 dal quale ho appreso la notizia della possibile nomina del Segretario del PATT Simone Marchiori all’interno della Commissione dei 12: