Comunali Trento2020, intervista a Claudio Cia (AGIRE): “La città non è da conquistare, ma va amata, ascoltata e fatta sviluppare meglio”.

Claudio Cia sprona la maggioranza di centrodestra a guida leghista. L’assessore regionale agli enti locali e consigliere provinciale di AGIRE, mette in guardia la coalizione sulla scelta di un candidato sindaco per le prossime comunali di Trento. Cia, con schiettezza, lo dice chiaramente: mettere un uomo di partito, marchiato di appartenenza a una sigla, non va bene. «Serve un candidato sindaco – chiarisce Cia – che non possa far pensare al passato. E che non sia stato espressione politica e partitica o marchiato e tanto meno che possa prevenire da un percorso politico nello schieramento opposto. Non possiamo far pensare che nel centrodestra non abbiamo nessuno e peschiamo dall’ambito del centro sinistra. Se pensiamo e proponiamo il cambiamento dobbiamo trovare un modo diverso rispetto al passato anche per trovare il candidato.

Fin qui come non dovrebbe essere. E che caratteristiche dovrebbe possedere invece il candidato ideale secondo lei?
Penso a una persona di area, che la politica la conosca la sappia interpretare, che sappia comunicare prima e dopo la campagna elettorale.

E in che tempi andrebbe trovato?
I tempi devono essere veloci perché se chiediamo a una persona di mettersi in gioco dobbiamo dargli una squadra per sostenerlo e serve tempo. Lo dico per esperienza, quando mi sono candidato sindaco ho avuto la nomina 60 giorni prima delle elezioni. E non ho avuto tempo per avere una squadra l’ultima volta. Rispetto al programma va individuato assieme al sindaco perché deve essere lui a crederci e a interpretarlo. Non voglio un secondo Conte, uno buono per tutte le stagioni e tutti i programmi, o che riceve ordini da altri.

Perché questa richiesta di accelerare sui tempi?
Serve tempo per presentarsi al territorio, Trento è vasta e occorre tempo per farsi conoscere. Non possiamo perdere una opportunità come questa, come coalizione, di governare una città che non è da conquistare, ma va amata, compresa, ascoltata e fatta sviluppare meglio. Serve una politica che ascolti, se non sa rappresentare l’ascolto non rappresenta nessuno.

Ma che data fissate alla coalizione per conoscere il nome del candidato sindaco?
Entro fine anno ci dicano chi è, altrimenti si cercano altri percorsi, se c’è trasparenza ci sono e ci siamo come AGIRE, altrimenti no.

E a un candidato sindaco della Lega cosa dite?
Dico no a un candidato della Lega non perché sia contro la Lega, ma perché la città non ha quella sensibilità. Serve un candidato che sappia intercettare temi di centro e centrosinistra, con istanze di quell’area interpretate cum grano salis.

Pensa che l’ascolteranno?
Io non ho i numeri di altre forze, ma proprio perché ritengo che ho sempre potuto dire la mia senza cercare lo scontro. La libertà di essere se stesso ti concede di lusso di non essere per tutti e per tutte le stagioni.

 

L’intervista sul quotidiano “l’Adige” del 29 novembre 2019:

Esito dell'iniziativa

 

Intervista al quotidiano “l’Adige” del 29 novembre 2019.

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