Era l’8 febbraio del 2008 quando sulla prima collina di Trento si consumò una quasi tragedia: un masso enorme si staccò dal fronte di scavo di un cantiere schiacciato sulla roccia fra due abitazioni di via della Spalliera. Il masso precipitò verso valle travolgendo la dimora sottostante di tre anziane donne, le sorelle Pedrotti, che solo per miracolo se la cavarono: la casa rimase infatti in piedi ma i danni strutturali all’edificio risultarono talmente gravi da rendere necessaria l’evacuazione immediata e l’abbattimento dell’immobile.
Anche per i proprietari dell’abitazione sovrastante, famiglia Villotti, non mancarono i problemi: parte del loro terreno fu coinvolta nell’evento franoso e da subito fu emessa un’ordinanza che, affermando l’esistenza di una situazione di pericolo, ne impedì l’utilizzo di una porzione della proprietà.
Quattro anni più tardi, lo scorso mese di dicembre, dopo numerose perizie tecniche si è finalmente chiuso il procedimento penale per disastro colposo con 5 condanne: il distacco dello sperone di roccia non è stato infatti ritenuto un evento ineluttabile, bensì il risultato di carenze del piano geologico e di mancati controlli in fase di avanzamento dei lavori su un’area conosciuta come a rischio idrogeologico. Tra i condannati la Saf Costruzioni, impresa proprietaria del terreno crollato.
Vicenda conclusa? Niente affatto.
Resta tutt’ora in piedi, infatti, l’ordinanza comunale che dall’11 febbraio 2008 attesta l’esistenza di una situazione di pericolo sul terreno della famiglia Villotti, la quale ha pure subito l’asportazione di parte della proprietà, mai reintegrata. Fino ad oggi non v’è stato alcun intervento idoneo a ripristinare il terreno dei signori Villotti ed a condurre alla revoca dell’ordinanza interdittiva sopra richiamata.
Il Comune di Trento aveva a suo tempo riferito ai signori Villotti l’impegno a concedere l’autorizzazione alla ripresa dei lavori alla Saf Costruzioni solo qualora la stessa si fosse attivata concretamente per risolvere anche le problematiche create ai vicini sovrastanti.
Non è andata così giacché risulta che proprio in questi giorni sia stata rilasciata una nuova concessione edilizia a Saf Costruzioni!
A fronte di quanto sopra premesso, i sottoscritti consiglieri comunali interrogano la Giunta comunale per conoscere:
- quali iniziative intenda intraprendere il Comune di Trento per addivenire al ripristino della situazione originaria dei luoghi interessati dal crollo del fronte di scavo in via Spalliera ed in particolare della proprietà della famiglia Villotti;
- perché abbia inteso legittimare la prosecuzione dei lavori pur in assenza di accordo tra Saf Costruzioni e la famiglia Villotti per la sistemazione del terreno di questi ultimi;
- se la prosecuzione dei lavori non confligga con l’accertata situazione di pericolo confermata dal permanere in vigore dell’ordinanza contingibile ed urgente datata 11 febbraio 2008;
- come intenda agire per porre termine alla situazione di pericolo regolata dall’ordinanza datata 11 febbraio 2008, per addivenire alla relativa messa in sicurezza e per giungere alla revoca dell’ordinanza stessa?