Il 24 ottobre si svolgeranno le elezioni per le comunità di valle e confesso che non andrò a votare e ho l’impressione di non essere l’unico, anzi, saranno in molti a non farlo e non per pigrizia e, tanto meno, in disprezzo del sangue versato da quanti per la nostra libertà hanno lottato pagando anche con la propria vita. Semmai è proprio in rispetto di questo sacrificio che, elevandoci ad essere soggetti responsabilmente liberi, non possiamo accettare passivamente che chi oggi in Provincia esercita il potere, attraverso una legge di riforma istituzionale, usi e si serva di un diritto, il nostro diritto di esprimerci votando, per avallare e farci ingoiare un nuovo carrozzone istituzionale che altro scopo non ha che perpetuare il controllo ferreo del territorio da parte di politici desiderosi solo di non perdere una poltrona. Le comunità di valle saranno nuove fabbriche di spese, genereranno nuova burocrazia, che impoverirà e complicherà la vita di molti a beneficio di pochi: i soliti. In passato, con referendum avevamo chiesto di abolire i comprensori e così anche le inutili spese. Ora, però, al loro posto, furbamente, è stato creato un nuovo organismo e con esso nuovi costi per la politica (730milini di euro in più rispetto alle spese sostenute per gli attuali comprensori) che pagheranno tutti i cittadini di questa provincia. Se io oggi andassi a votare per le comunità di valle, con il mio gesto, approverei un modo di fare politica che non mi appartiene e non appartiene neppure alla maggioranza dei trentini: prendere in giro la gente.
Esito dell'iniziativa
Claudio Cia – l’Adige 20 ottobre 2010
(pubblicata anche sul Trentino)
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