Su impulso del Comune di Trento, la Provincia ha deciso di avallare il progetto di istituzione di un’unità anti degrado presso il corpo intercomunale di polizia locale Trento-Monte Bondone per dare una concreta risposta ai bisogni di sicurezza e promozione della civile convivenza. Pare che il bando di concorso pubblico in via di definizione ponga limiti tassativi di accesso legati all’età (35 anni), da cui originerebbero evidenti disparità di trattamento tra i soggetti che desiderano presentare domanda di partecipazione.
L’Europa si è espressa a riguardo, vedasi la direttiva 2000/78/CE che richiede una finalità legittima per potersi parlare di disparità oggettivamente e ragionevolmente giustificate. In modo più fermo si è pronunciata la Corte di Giustizia, sez. II, sent. n° C-416/13, auspicando l’espressa abolizione del limite d’età nei concorsi. Più giusto sarebbe sostituire quel requisito con una selezione naturale che preveda prove fisiche di idoneità. In seconda analisi, il buon senso suggerirebbe che la graduatoria finale dovrebbe includere punteggi aggiuntivi che tengano conto sia della partecipazione a corsi abilitanti per accedere ai concorsi della polizia locale, sia dell’aver svolto in precedenza l’attività di agente di polizia locale.
Interrogo pertanto la Giunta Provinciale, chiedendo se sono fondati i sospetti secondo cui il bando, nella sua formulazione definitiva, non rispecchierà gli standard europei e il pronunciamento della Corte di Giustizia che auspicano l’espressa abolizione del limite d’età nei concorsi. In tal caso se non ritenga che debbano essere introdotti adeguati correttivi e favorite, ad esempio, procedure di accreditamento dei soggetti che già hanno operato nei corpi di polizia locale.
Cons. Claudio Cia