Indennità da dirigente a figure fiduciarie dei politici nel nuovo regolamento del Consiglio provinciale

La proposta di regolamento organico presenta numerosi passaggi discutibili, mi voglio limitare a quelli che mi paiono, a dir poco, scandalosi:

Il regolamento propone una, a mio parere ingiustificata, anacronistica, giuridicamente irragionevole e politicamente inaccettabile valorizzazione di figure “politiche”, alle quali vengono riconosciute, oltre allo stipendio, anche indennità da direttore o dirigente senza che abbiano le corrispondenti responsabilità. Come sappiamo, un direttore dovrebbe avere la responsabilità di un ufficio e delle persone che vi lavorano, un dirigente di un servizio, composto da più uffici, e quindi più persone, ha la responsabilità del raggiungimento degli obiettivi e dell’attuazione degli indirizzi politico amministrativi (art. 5 c.3): premetto che ritengo giusto valorizzare coloro che hanno compiti gravosi e responsabilità ben precise, ma ritengo oltre misura sbagliato riconoscere stipendi ed indennità dirigenziali a persone fiduciarie dei politici che “rispondono dell’esercizio dei loro compiti” esclusivamente ai politici (come prevede l’art. 21).

Non sono certo che ciò che propone il regolamento sia legittimo dal punto di vista giuridico, ma, dal punto di vista politico, credo sia mio dovere opporre la forza del buon senso alle decisioni che reputo sbagliate. Se a questo si aggiunge, come vorrebbe fare il regolamento in discussione, che a “figure fiduciarie dei politici” si riconoscono non solo stipendi ma addirittura indennità da direttore o da dirigente (fino ad oltre 4.000 euro al mese), credo che la misura, già colma, trabocchi. Mi riferisco alle figure del capo di gabinetto della Presidenza (qualifica che trasuda vecchiume e politichese), al segretario del Presidente e al segretario del Vicepresidente che, cito il regolamento:  vengono “nominati dall’Ufficio di Presidenza su designazione rispettivamente del Presidente del consiglio e del Vicepresidente del consiglio”. Si tratta quindi di persone che accedono a lavori e quindi stipendi pubblici ed indennità, non tramite concorso pubblico ma su chiamata fiduciaria. Aumentando così le spese di funzionamento del consiglio.

In questi giorni abbiamo letto sui giornali che ci sono stati circa 1000 giovani laureati (ripeto laureati) che si sono iscritti per partecipare ad un concorso pubblico per una trentina di posti in formazione e lavoro (con corrispondente stipendio ridotto). Con che coraggio possiamo noi approvare un regolamento che riconosce stipendi ed indennità da direttore o peggio dirigente a figure di nomina politica? E quali responsabilità avrebbero tali figure per meritarsi tali stipendi? E ancora, per quale motivo per accedere ad un posto in formazione e lavoro in PAT o in azienda sanitaria serve la laurea mentre invece per i fiduciari dei politici, con stipendi da direttore e/o dirigente è sufficiente, cito ancora il regolamento: “il diploma di istruzione secondaria di secondo grado“? Con questo regolamento Voi dite ai giovani che loro devono studiare, sgobbare, farsi anni di precariato e magari scannarsi per un posto in formazione e lavoro, mentre chi entra nel magico mondo della politica (naturalmente del governo di centrosinistra) potrà ricevere l’indennità di direttore o dirigente senza laurea, senza concorso, e su semplice chiamata del politico!  Io una cosa del genere non la voto neanche sotto tortura. Se la politica vuole creare posti di lavoro lo faccia coi soldi dei politici non coi soldi dei contribuenti, di quella gente normale, alla quale sento fortemente di appartenere.

E concludo dicendo che, dopo aver letto sui giornali, proprio in questi giorni, che ci sono molti consiglieri e assessori provinciali che, oltre all’indennità, chiedono rimborsi spese per decine di migliaia di euro l’anno, ci manca soltanto che questo consiglio approvi un regolamento che prevede, o aumenta indennità al personale fiduciario della politica. No, il compito di un consigliere provinciale è quello di affrontare e risolvere i problemi dei cittadini trentini, non quello di foraggiare il sottobosco della politica. A questo tipo di operazione “io non ci sto”.

Sempre in tema di stipendi ed indennità, ho chiesto al Presidente di avere uno specchietto che mi riassumesse l’attuale situazione “reale”, non coefficienti e percentuali ma stipendi lordi e netti erogati dal consiglio: dalla lettura del documento trasmessomi dal Presidente, mi sono reso conto della sproporzione che esiste tra i “fiduciari dei politici” ed il personale diciamo “normale” che da decenni lavora al consiglio. Questo “gap” pare destinato ad aumentare con l’approvazione di questo regolamento e già questo mi pare terribilmente ingiusto. Inoltre, ho notato che ci sono figure alle quali, nel corso degli anni, sono stati riconosciuti stipendi sempre più alti, e che con questo regolamento vengono ulteriormente aumentati. In particolare l’attenzione mi è caduta su una figura professionale che da un decennio viene incaricata di svolgere compiti gestionali che mi sembrano tipici di un capufficio o direttore, senza però avere il titolo di studi che si richiede ad un direttore, ma con una retribuzione che, in base al nuovo regolamento, è del tutto equiparabile a quella di un direttore. Sorge spontanea la domanda, che rivolgo a chi ha approvato questa proposta: per quale motivo non istituire un ufficio, mediante concorso pubblico, cui possano accedere i molti giovani che, dopo sacrifici ed impegno, cercano una strada per costruire il proprio futuro? Per quale motivo, invece che bandire un concorso per direttore si è continuato, dal 2005 ad oggi a reiterare questa, consentitemelo, originale scelta? Attendo risposta…

E concludo: se qualcuno mi dirà che le cose stanno così da prima, che sono anni che il consiglio funziona in questo modo, beh, credo che questo non sia un buon motivo per continuare a sbagliare. Anzi, se avete intenzione di riformare seriamente ciò che da anni si è sedimentato alla faccia dei normali cittadini, questa è la volta buona, siamo a fine legislatura, scriviamo regole che impediscano di foraggiare il sottobosco della politica anche per la prossima legislatura o peggio per i prossimi decenni.

Cons. Claudio Cia

L’articolo sul quotidiano “l’Adige” del 5 aprile 2017:

Esito dell'iniziativa

 

Intervento in aula nella seduta del 4 aprile 2017, in merito alla “Proposta di regolamento organico del personale del Consiglio provinciale”.

 

 

 

L’intervento completo in Consiglio:

 

 

 

 

L’articolo sul sito dl Consiglio provinciale a cura dell’Ufficio stampa: L’aula approva le modifiche al regolamento del personale

 

L’articolo su “La Voce del Trentino”: Regolamento personale del Consiglio provinciale: via all’approvazione con molte polemiche

 

 

 

Allegati:

 

Indennità del personale del Consiglio provinciale:

 

 

Tabella stipendi mensili del personale del Consiglio provinciale:

 

 

 

La replica ad alcune contestazioni ricevute in aula:

 

 

 

 

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