Da 20 anni in carrozzina, da 19 vive con la famiglia nella Torre n.10 in un appartamento di ITEA con due servizi igienici non idonei per un disabile di 67 anni.
Nel 2013 la famiglia si era rivolta per iscritto al locatore per sbarrierare tali servizi, ma la risposta che ha ricevuto dopo due anni proprio non se l’aspettava: per l’ITEA una persona costretta a vivere in carrozzina, con inabilità permanente e con necessità di assistenza continuativa non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, non è un buon motivo che giustifica un intervento per la sostituzione dell’attuale vasca da bagno con doccia per disabili. Dunque, se vorrà rendere accessibile il bagno al proprio congiunto, i lavori dovranno essere eseguiti a proprie spese, ovviamente, previa autorizzazione da parte del locatore.
Se si considera che questo disabile non può essere trasportato sulle braccia, che nel bagno non si riesce a entrare con la carrozzina e che l’usura della vasca non ne consente un pieno utilizzo, mi chiedo cos’altro vorrebbe vedere ITEA per convincersi dell’urgenza e della bontà dell’intervento. Alla famiglia che ha chiesto chiarimenti, il geometra della società ha candidamente dichiarato che la ristrutturazione del bagno non si poteva fare perché le risorse finanziarie scarseggiano.
Eppure nel solo anno 2014 la PAT ha stanziato ad ITEA SpA 10 milioni di euro per la manutenzione straordinaria degli alloggi (approfondisci). Di questi pare che a tale scopo ne siano stati utilizzati solo 1 milione mentre il restanti 9 milioni non si sa che fine abbiano fatto, desaparecidos. La situazione appare ulteriormente surreale se si pensa ai titoli dei quotidiani locali che nel novembre 2013 titolavano euforicamente: “Via al restyling delle Torri di Madonna Bianca”.
Premesso quanto sopra, si interroga il Presidente della Provincia autonoma di Trento per sapere:
- se non ritenga deplorevole negare l’intervento di ristrutturazione di un bagno, indispensabile per garantire qualità all’assistenza domiciliare al disabile di cui in premessa;
- se può farsi garante presso ITEA per un’immediata calendarizzazione dei lavori di ristrutturazione del bagno;
- se può riferire in merito al “Progetto Torri”, presentato nel novembre 2013, in particolare in merito allo stato dell’arte del progetto di riqualificazione, ai suoi costi e soprattutto le previsioni dei tempi.
A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.