Crisi Governo Draghi, Cia (FdI): “Ecco chi sono gli sconfitti”

La crisi del Governo Draghi innescata dal Movimento 5 Stelle oggi pare rivelarsi la tempesta perfetta per molti. Per Draghi che, svanita l’opzione Quirinale, si è visto offrire una via d’uscita per smarcarsi dalle logiche partitiche che già da diverse settimane gli imponevano una pazienza estrema e ne limitavano l’azione di Governo offuscandone l’autorevolezza. Per Matteo Salvini e Silvio Berlusconi che, indifferenti dell’abbraccio con il Pd e compagni, ora possono liberarsene e lavorare per tentare di recuperare la parte di elettorato di centrodestra che avevano perso. Per Giorgia Meloni che, forte nei sondaggi, oggi è nella posizione ottimale per capitalizzare il consenso.

Se per alcuni la tempesta perfetta è stata provvidenziale, per altri si è rivelata una catastrofe. Per Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle che, in forte calo di consensi per aver illuso e deluso un’intera Nazione, oggi sono visti come gli appestati della politica italiana, reietti da tutti: nessuno vuole più avere niente a che fare con loro. Per Enrico Letta e il Pd che, dopo essersi spesi per un centrosinistra unito, largo vincente, si ritrovano a non poter contare sul M5S, sul loro apporto. Per Luigi Di Maio che, dopo aver lasciato i Cinque Stelle, non dispone del tempo sufficiente per costruire un progetto politico riconoscibile da presentare in tempo utile alle prossime elezioni politiche. Per Renzi che, dopo avere condotto le danze della politica italiana, ora si ritrova a subire gli eventi con un partito che non riesce a decollare e senza una via d’uscita che gli consenta di stupire ancora. 

Si sa, in politica c’è chi vince e chi perde e a certificarlo sono le elezioni. È dunque prematuro dichiarare oggi chi siano i vincitori, ma fin d’ora possiamo intravedere chi sono i perdenti in questa crisi devastata e devastante della politica.

Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia

 

La lettera su “L’Adige” del 18.07.2022:

Esito dell'iniziativa

 

Lettera inviata al Direttore de “L’Adige” il 17.07.2022.

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