Se è vero che si può essere più furbi di un altro, è anche vero che non si può pensare di esserlo più di tutti gli altri. Eppure sembra ci sia qualcuno convinto del contrario…
Nel maggio 2013, incalzati dalla spending review e dopo aver sentito il parere di mezzo mondo il Consiglio Regionale votò la legge n.1 con la quale, tra le altre cose, veniva limitato a sette il numero degli assessori nei comuni capoluogo di provincia, con la possibilità di aumentarlo di un’unità, purché il tetto di spesa previsto per le indennità degli assessori non subisca un incremento. In poche parole, con otto commensali, la fetta di torta per ciascun assessore diventerebbe più piccola… il tutto per garantire un contenimento dei costi della politica in un ambito di maggiore efficienza.
Dopo le elezioni amministrative del 2015, a Trento si è creata una situazione di instabilità politica dovuta agli appetiti di singoli e/o di forze politiche, tale da paralizzare l’azione di governo del Sindaco Andreatta. A sua volta, questo un giorno si dichiara pronto ad assecondarli con un rimpasto di giunta e un altro di non considerarla affatto, aumentando così l’irritazione dei suoi alleati.
Ora che i cugini di Bolzano si sono liberati del “loro” Andreatta, il PD con i suoi alleati del SVP hanno proposto un disegno di legge regionale (il DDL 67/XV) con il quale, in nome della governabilità del capoluogo, vogliono tornare ad aumentare il numero massimo degli assessori ad 8 ed eliminare il tetto di spesa previsto per l’indennità degli stessi, così da mantenere integre le indennità di tutti gli assessori anche con l’arrivo del nuovo componente di Giunta.
Questa legge, se approvata, sarebbe manna dal cielo (di Bolzano…), un vero paracadute per il Sindaco di Trento il quale potrà saziare i suoi riluttanti alleati con la nomina di un nuovo assessore, senza per questo perderci la faccia… ma “solo” soldi pubblici. Nella prima commissione legislativa la consigliera Borgonovo Re ha comunicato che il Partito Democratico esprime perplessità legate alla possibilità di incrementare il numero di assessori, aumentando le risorse per la loro retribuzione, dichiarando però il suo voto favorevole al ddl in esame, vista la situazione di “emergenza” del capoluogo Bolzanino… quel che si dice un “voto perplesso”!
Certa gente non si rende conto che potrà credersi furba proporzionalmente a quanto noi siamo disposti ad essere fessi.
Claudio Cia
L’articolo sul quotidiano “l’Adige” del 13 gennaio 2016: