Mentre a livello nazionale, nel periodo 2012-2015, la compartecipazione alla spesa per prestazioni sanitarie (Ticket) è in calo in ogni annualità considerata (diminuzione complessiva del 9,4%), nella Provincia di Trento si assiste ad un aumento complessivo del 19,2%. Il dato peggiore tra tutte le Regioni italiane.
Interessante è osservare che l’aumento della spesa per il cittadino riguarda i ticket sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale (+8,6%), i ticket sul pronto soccorso (+4,2%) e il tiket “voce residuale” che subisce una crescita di oltre l’800%.
Se, poi, si guardano i ricavi per prestazioni sanitarie erogate in regime di intramoenia (attività di libera professione esercitata dai medici all’interno di una struttura ospedaliera pubblica), si scopre che, mentre a livello nazionale c’è una diminuzione del 9%, nella Provincia Autonoma di Trento si registra un incremento del 12,4%, anche in questo caso l’aumento più alto tra tutte le regioni italiane (eccetto la Provincia di Bolzano).
I dati dimostrano che sempre più cittadini, per dare risposta ai loro impellenti bisogni di cura, incompatibili con le lunghissime liste di attesa, sono costretti a ricorrere alla libera professione, pagando di tasca propria le mancanze della sanità trentina. Indegno il dato riportato dai media locali, i quali informano che nel 2016 sono stati 1.000 i pazienti definiti “utenti in attesa nel contenitore”, persone (è bene ricordarlo, non numeri!) a cui non è stato fissato l’appuntamento per esami/visite, perché in attesa che dalle agende della sanità pubblica trentina saltasse fuori un buco, per una qualche disdetta, o che venisse smaltita l’interminabile lista d’attesa.
Si chiede di sapere: quanti sono oggi i così detti “utenti in attesa nel contenitore”, la media di attesa nello stesso (n. giorni) e la differenza (n. giorni) fra l’attesa dell’appuntamento in regime mutualistico e quello in regime di libera professione intramoenia, per ciascuna delle prestazione più richieste, indicandone la tipologia.
Cons. Claudio Cia
L’articolo sul quotidiano “Trentino” del 10 maggio 2017:
L’articolo sul quotidiano “l’Adige” del 10 maggio 2017: