In via Lavisotto a Trento la gente è stufa. E’ stufa di non ottenere risposte, è stufa di ottenere risposte che non portano a soluzioni concrete, è stufa dei politici che promettono e poi non fanno… e hanno ragione. Invece che piangersi addosso insistono nella loro strada di impegno civico e si prendono gioco dei grandi partiti inventandosi le “primarie del malcontento”. Questo è triste, perchè arrivare addirittura ad un “anniversario” del malcontento significa che è ormai da qualche decennio che questi cittadini si sentono inascoltati, e intanto la città decade lentamente…
Ecco un breve elenco delle principali questioni che richiederebbero una soluzione:
- vicinanza con la ferrovia (barriere antirumore e rallentamento convogli);
- messa in sicurezza o smaltimento dell’amianto sul tetto dell’ex Federazione allevatori, accanto alla scuola elementare e asilo nido;
- incuria aree verdi che ha provocato la proliferazione di ratti e parassiti;
- presenza del campo nomadi (stanziale) vicino al cavalcavia di via Brennero;
- favela rumena presso la zona ex Sloi e Carbochimica;
- odori sgradevoli (potenziamento collettore acque nere sulla rotatoria di via Maccani);
- iniziative di sensibilizzazione verso i proprietari di cani (problema escrementi);
- vicinanza della tangenziale.