Il 5 luglio 2013 avevo presentato un’interrogazione riguardante lo stato di abbandono dell’ex Hotel Panorama sito a Sardagna.
All’epoca avevo chiesto conto al Comune in merito agli spazi inutilizzati, ai primi segni di degrado e ai contatori delle utenze di luce e gas ancora funzionanti. Ora la situazione è drasticamente peggiorata. All’interno della struttura sono chiaramente visibili (come testimoniato dalle fotografie in allegato), oltre ad infiltrazioni di umidità, anche delle vere e proprie pozzanghere e chiari segni di distacco degli intonaci interni. Ci si chiede se, dopo le proposte di portare la movida cittadina nella struttura, si siano già tenuti i primi schiuma party!
E’ una situazione di degrado inaccettabile, soprattutto perché interessa una struttura situata sulla terrazza della città, che dovrebbe essere meta di numerosi turisti per godere un’invidiabile panorama; piacere innegabilmente guastato dal decadimento manifesto dell’immobile. Ma oltre al fattore “estetico” o di tipo “etico”, dal momento che la struttura in stato di abbandono è proprietà dell’ente pubblico (cioè costruita e ricostruita con i soldi dei cittadini) e come tale potrebbe trovare numerose destinazioni più proficue che essere abbandonata e destinata a marcire, sussiste anche un reale fattore di pericolo. Infatti non è la prima volta che dall’esterno della struttura si staccano i blocchi di rivestimento esterni. Sarebbe molto spiacevole che qualcuno dei pochi turisti saliti a Sardagna per ammirare l’orizzonte che si apre ai loro occhi, si risvegliasse su di un letto d’ospedale dopo essere stato colpito da una piastrella di rivestimento staccatasi.
Tutto ciò premesso si interroga il signor Sindaco per sapere:
- se è al corrente del grave avanzamento dello stato di degrado della struttura in questione;
- se intenda esercitare le proprie prerogative per emanare un’ordinanza che obblighi l’ente proprietario, la Provincia, a mettere in sicurezza l’edificio;
- se non ritenga che sussistano gli estremi perché la città promuova un esposto alla Procura della Repubblica per un uso improprio di denaro pubblico i cui effetti non hanno portato beneficio alla comunità di Trento.