Cia sulla denuncia del Sindaco di Cavedago: “dovrà mettersi in coda”.

Sulla nuova denuncia da parte del sindaco di Cavedago, posso solo constatare che dovrà mettersi in coda.

Da quando sono in Consiglio provinciale ho raggiunto infatti i sette procedimenti a mio carico, con le rispettive spese che hanno superato abbondantemente i 51mila euro: si va dal “caso firme” (per il quale sono stato assolto) alle querele di dirigenti provinciali, e a breve sarò a Roma al Ministero della Salute per un altro procedimento. Si è appena conclusa inoltre l’indagine ben più complessa partita da un esposto dell’Azienda Sanitaria e legata sempre ad una mia interrogazione, che ha dimostrato che non solo non ho compiuto alcun illecito, ma ha riconosciuto che si trattava dell’adempimento di un diritto/dovere, nell’interesse della collettività.

Riguardo al caso di Cavedago, se su due interrogazioni fatte in tema di urbanistica ho ricevuto due denunce da parte del sindaco, probabilmente il problema non ce l’ho io. Immaginiamoci se dovessi ricevere una denuncia dal Sindaco Andreatta o dal Presidente Rossi ogni volta che tocco temi riguardanti la città di Trento o la Provincia!

Vengo accusato di aver sollevato argomentazioni strumentali, non veritiere e pretestuose, ma la mia interrogazione non è fatta su basi di “sentito dire”, ma a partire da documentazione originale e autentica. Se la Procura arriva a sequestrare un immobile non credo lo faccia a cuor leggero, ed è su questo che ho chiesto chiarimenti alla Giunta Provinciale, quelle risposte che anche la stessa Provincia ha richiesto al Comune per dipanare la questione. Per quanto riguarda il PRG di Cavedago posso solo rilevare che lo stesso, dopo la mia interrogazione, è stato e mi risulta essere tutt’ora bloccato dalla Provincia, a dimostrazione che evidentemente le perplessità non erano solo del sottoscritto.

Mi preme inoltre ricordare che se un’interrogazione viene ammessa, questa è stata già vagliata dall’Ufficio legislativo della Provincia​, che non mi risulta autorizzi la pubblicazione sul sito ufficiale del Consiglio di contenuti ingiuriosi od offensivi. Pertanto la mia interrogazione rispetta tutti i requisiti imposti dalle normative vigenti.

Ritornando sulla persona del Sindaco di Cavedago e per far comprendere con che personaggio ho a che fare, dico solo che nel giorno del mio matrimonio si è preso la briga di inviarmi un messaggio WhatsApp con la foto della denuncia e la scritta “Auguri! Felice matrimonio!”. Ma ormai sono abituato a persone convinte che la loro carica politica gli attribuisca un diritto di “intoccabilità”, e quando trovano qualcuno che gli scompiglia le carte in tavola perdono la pazienza e utilizzano le denunce in forma intimidatoria o vendicativa.

L’importante per me, è che i cittadini sappiano che non cambierò il mio modo di fare politica e che non mi lascio intimidire: prenderò queste denunce come la “certificazione” che, non potendomi fermare con lusinghe e pi​azéro​ti, evidentemente provano a fermarmi in altri modi.

Cons. Claudio Cia

 

L’articolo sul quotidiano “l’Adige” del 14 settembre 2017:

Esito dell'iniziativa

 

Comunicato inviato ai media locali in data 13 settembre 2017, in replica all’articolo pubblicato dal quotidiano “l’Adige” lo stesso giorno:

 

 

 

 

 

L’articolo su “La Voce del Trentino”: Cia sulla denuncia del Sindaco di Cavedago: “Dovrà mettersi in coda”.

 

 

 

La vignetta di Domenico La Cava:

 

 

 

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