Deterioramento dell’assistenza nelle Rsa causa ferie

Signor Direttore,

durante l’estate si parla molto del “problema anziani”, nulla però si dice del deterioramento dell’assistenza nelle Rsa causa ferie (eppure ci sono tutti gli anni), che aggrava una situazione già di per sé critica. L’assistenza in queste strutture risulta normalmente impegnativa perchè in esse sono ospitate persone affette da patologie che possono essere organiche, degenerative e psichiatriche e per questo con bisogni dissimili che necessitano di criterio e metodo assistenziale differenziati. Cosa che nella quotidianità richiederebbe l’impiego di un maggior numero di operatori specializzati, il che non avviene. Ed è forse anche per questo che in molte Rsa la qualità dell’assistenza all’anziano da molti familiari è considerata poco adeguata e non sempre rispondente ai reali bisogni dello stesso,  tant’è vero che proteste, perfino denunce all’autorità giudiziaria, sono una costante che minano la credibilità delle medesime  strutture e condizionano,  in senso negativo, il dialogo tra i soggetti coinvolti. Nonostante lo stillicidio di piccoli fatti evidenzi una cronica carenza assistenziale, quando vengono evidenziati, assistiamo ad una spasmodica corsa  al negazionismo da parte delle amministrazioni  che cosi  facendo esasperano ancor di più gli animi, i problemi  si incancreniscono e rimangono senza soluzione. Quando invece gli eventi per la loro gravità si impongono sulla censura, allora il  capro espiatorio è  individuato nel  personale (infermieri e  OSS) che si occupa dell’assistenza diretta dell’ospite. Pochi però sanno  che gli operatori, pur preparati e volenterosi, non riescono ad assicurare qualità alla loro attività assistenziale prevalentemente perché numericamente insufficienti. Si pensi ad esempio che normalmente nella Rsa di Gabbiolo di notte, per assistere circa 60 ospiti non autosufficienti, sono impiegati un solo OSS e un ausiliario. Inoltre in questo periodo aumentano in modo preoccupante i traumi come si evince dall’aumento dei ricoveri, a volte persino ripetuti a breve per lo stesso paziente.

Evidentemente è più semplice addossare colpe che motivare e migliorare le condizioni lavorative degli operatori, dalla cui azione ne traggono beneficio, o meno, gli ospiti.

Esito dell'iniziativa

Fonte:

Claudio Cia – Inviata ai quotidiani locali che mai l’hanno pubblicata.

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