È ormai consuetudine da parte del Comune penalizzare tutti, virtuosi e disonesti, quando aree e cassonetti per la raccolta temporanea dei rifiuti sono usati in modo selvaggio da cittadini, trentini e stranieri, che rivelano sensibilità e culture diverse incompatibili con la nostra storia di convivenza, di rispetto e di tutela dell’ambiente e che, oltre a minacciare il tradizionale splendore della nostra città, esasperano quanti invece vivono il territorio come fosse il giardino di casa propria.
La storia è sempre la stessa: c’è chi differenzia e deposita i rifiuti nel pieno rispetto della normativa vigente, chi invece non se ne cura affatto e con disinvoltura abbandona i propri rifiuti là dove capita; entra poi in scena il Comune con un “out out” al quale fa seguire la rimozione dei punti di raccolta e dei cassonetti usati non correttamente.
L’epilogo però è tragicomico: i cittadini virtuosi, che prima potevano depositare i rifiuti sotto casa propria, vengono costretti a percorrere anche un chilometro per raggiungere la nuova area assegnata dove poterli conferire, mentre quelli che da sempre considerano e trattano la nostra città come una pattumiera non cambiano abitudine e continuano indisturbati ad abbandonare ogni forma di rifiuto secondo la loro convenienza. Ha senso tutto questo?
Sono tanti i cittadini che si pongono questa domanda e tra questi, non ultimi, anche gli abitanti che vivono in alcuni condomini di via Stoppani (zona Cristo Re) che si sono visti negare la possibilità di depositare i rifiuti differenziati sull’area di proprietà del Comune, all’incrocio con via Lavisotto e adiacente alla ferrovia, perché alcuni, residenti e non, ne facevano un uso improprio.
Ora a loro è stato imposto di raggiungere il punto di raccolta che si trova in Largo Nazario Sauro e poco importa se ad essere colpiti da questo provvedimento sono onesti e disonesti, giovani e meno giovani, se godono di buona o cattiva salute, se la meta dovrà essere raggiunta percorrendo strade trafficate magari sotto il sole, con la pioggia o sotto la neve. Come si può pensare di promuovere comportamenti virtuosi se alla fine l’onestà è trattata con la stessa moneta della disonestà!
Premesso quanto sopra si chiede al signor Sindaco di sapere:
- se è a conoscenza del disagio imposto ai cittadini che vivono in via Stoppani e se, e in che modo intenda porvi rimedio;
- se non le sembra che una politica che “spara nel mucchio” senza distinguere chi si colpisce sia ingiusta e che l’ingiustizia qualunque essa sia è una minaccia alla giustizia ovunque.