L’eccezionale situazione che stiamo vivendo, con un costante incremento dei contagi da Covid 19 dovuti al rapido diffondersi della variante Omicron sta destando una crescente preoccupazione. Se a questo si aggiungono le criticità che andrò a descrivere qui di seguito il problema si ingigantisce.
Sono stato contattato da diverse persone che, decise a vaccinarsi solo ora dopo innumerevoli dubbi e incertezze, mi hanno riferito di non riuscire ad ottenere una prenotazione. In particolare, ho voluto verificare personalmente uno di questi casi. Si tratta di una persona di 35 anni, residente a Trento, che dal 28 dicembre scorso tenta di prendere un appuntamento per la somministrazione della prima dose di vaccino. Mi sono fatto dare i dati ed ho voluto controllare personalmente, inserendo i suoi riferimenti e simulando una prenotazione online per diverse giornate di seguito e constatando di fatto l’indisponibilità della prenotazione, mentre nelle ultime ore ho trovato posto, verso la fine di gennaio, ma solo a Tione. Di più. Ho voluto verificare il racconto dell’interessato ed ho composto il numero verde di supporto alle prenotazioni 800 867 388 e la risposta è stata: “tutti gli operatori risultano momentaneamente occupati, la preghiamo di riprovare più tardi”. Niente attesa, niente risposta da un operatore, la telefonata si chiude con un lapidario invito a riprovare più tardi, ove sulla base di innumerevoli tentativi il “più tardi” si è risolto in un “mai”. A questo aggiungo che lo stesso soggetto, ma non è il solo, mi riferisce di essersi presentato personalmente al centro vaccinale e di essere stato respinto perché privo di prenotazione.
Sono ben consapevole della grande dedizione di tutti gli attori che sono impegnati nella lotta al Covid, ma proprio mi chiedo: come possiamo continuare a predicare che l’unica arma che abbiamo contro il Covid è la vaccinazione e che è cruciale convincere la minoranza indecisa a vaccinarsi se poi il servizio risulta indisponibile? Io ne sono convinto, ma molte persone sono riluttanti a vaccinarsi perlopiù perché hanno paura. Come si può pensare di accompagnarle in questa scelta, se incontrano così tanti ostacoli? A questo aggiungo un altro aspetto non trascurabile, che aggrava questa criticità: se, come sembra, si vuole estendere il super green pass ai lavoratori, i disservizi descritti potrebbero di fatto impedire alle persone di andare al lavoro e dunque configurarsi come una grave limitazione di un diritto costituzionale.
Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia
Le schermate del mio computer che segnalano, da una parte l’assenza di disponibilità per la prenotazione del vaccino contro il virus SARS-CoV-2 e dall’altra l’unica disponibilità (ottenuta solo a seguito di alcune prove effettuate in diverse giornate) per fine gennaio a Tione:
L’articolo su “L’Adige” del 06.01.2022: