Docenti trentini penalizzati: non adesione della PAT al piano straordinario nazionale di immissioni in ruolo

In base alla sentenza della Corte di Giustizia Europea del 26 novembre 2014, la normativa italiana, e quindi di conseguenza anche quella della PAT, riguardo la reiterazione dei contratti per il personale scolastico non è in linea con la Direttiva 70/CE/99 e per tali contratti sono inoltre pendenti due procedure di infrazione. Sono questi i motivi per cui il piano straordinario a livello nazionale risponde in parte all’esigenza di arginare i possibili effetti di questo mancato adeguamento normativo, come eventuali sanzioni che potrebbero condannare la stessa PAT. Si espone di seguito il caso emblematico di un docente, inserito nelle graduatorie provinciali per titoli di Trento, con alle spalle 26 anni di precariato.

Il docente suddetto, il cui caso è stato peraltro discusso nella Sede Comunitaria di cui sopra, e che attualmente è anche in attesa della pronuncia su tale questione da parte della Corte Costituzionale (prevista per il giorno 17 maggio 2016), lamenta un progressivo deterioramento delle sue condizioni di vita a seguito di un’incomprensibile scelta, operata in Provincia, che si traduce da qualche anno a questa parte in una lenta ma inesorabile riduzione di cattedre e di ore d insegnamento nella classe di Concorso A032 (Educazione Musicale nelle scuole medie), e ultimamente anche in altre classi di Concorso (nello specifico A028 – Arte e immagine) per favorire il potenziamento di altre discipline.

A causa di questa riduzione di ore nell’Educazione Musicale, il docente in questione, per la particolare configurazione del nostro territorio, è ormai da anni costretto a lunghi spostamenti per raggiungere le sedi di servizio, mentre la penuria di cattedre complete costringe i docenti ad accettare spezzoni di orario e quindi uno stipendio ridotto, che normalmente si aggira attorno ai 1000 euro al mese. Inoltre, dato che ai docenti di Trento, a causa di un mancato accordo /protocollo tra PAT e MIUR, non è stata data la possibilità di aderire al piano straordinario di assunzioni previsto dalla “Buona Scuola”, è stata di fatto negata la possibilità concreta di ottenere un contratto a tempo indeterminato.

A questo proposito tutti i sindacati rappresentativi della scuola hanno impugnato unitariamente davanti al Tar Lazio il primo provvedimento applicativo della legge 107/2015, ovvero il DGG n.767/2015, che esclude illegittimamente dal piano straordinario di assunzioni diverse tipologie di lavoratori precari. Questa norma, come sostenuto nel ricorso, non risulta conforme ai principi generali e costituzionali del nostro ordinamento giuridico dal momento in cui esclude docenti che pur essendo abilitati non sono stati ricompresi tra coloro che possono partecipare al piano assunzionale. Sotto il profilo prettamente costituzionale l’esclusione di tali categorie di personale sopra evidenziate vìola palesemente sia l’art. 3 che l’art. 97 della Costituzione, in quanto a parità di titolo risulta irragionevole e discriminante l’esclusione dalle assunzioni di una categoria avente requisiti perfettamente equivalenti alle altre. Nel caso del suddetto docente, l’accumularsi del punteggio e dei titoli negli anni gli avrebbe permesso l’immediata immissione in ruolo in qualsiasi provincia d’Italia. E’ evidente che al danno protratto negli anni si è aggiunta questa estate anche la beffa.

Premesso quanto sopra, si interroga il Presidente della Giunta provinciale per sapere:

  1. a quali ragioni è riconducibile la riduzione progressiva di cattedre e ore solo nelle classi di concorso A032 e A028;
  2. per quali motivi la PAT non ha aderito al piano nazionale straordinario di assunzioni, dando a possibilità a moltissimi docenti di ottenere un contratto a tempo indeterminato negato di fatto in Povincia di Trento;
  3. quali sono le intenzioni della PAT in termini di immissioni in ruolo nei prossimi anni, onsiderato che vi sono moltissimi docenti nelle medesime situazioni riguardo ai precari inseriti nelle GPT Graduatorie Provinciali per Titoli;
  4. su quali capitoli di spesa si prevede di agire nel malaugurato caso in cui per queste violazioni vi sia una condanna al risarcimento danni per milioni di euro;
  5. quali norme della “Buona Scuola” la PAT intende recepire e quali no.

A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.

Cons. Claudio Cia

Esito dell'iniziativa

 

Interrogazione a risposta scritta presentata il 5 novembre 2015. L’iter sul sito del Consiglio provinciale: interrogazione n. 2324/XV

 

 

Risposta del 4 dicembre 2015: risposta interrogazione n. 2324 – graduatorie insegnanti

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