«Queste 2016 preferenze sono il frutto della mia fatica e del mio sudore». C’è soddisfazione nella voce di Claudio Cia. Lo guardavano storto quando più di due anni fa, decise di far confluire la sua creatura “Agire”, dentro Fratelli d’Italia. E invece, dopo aver macinato chilometri per il Trentino, aperto e chiuso i suoi gazebo più di 300 volte nelle valli, è di nuovo in Consiglio provinciale. E magari, stavolta, con l’ambizione di un posto in giunta?
«Vedremo. Essere eletto per la terza volta mi rende orgoglioso del lavoro fatto sul territorio e del fatto che nessuno può vantare crediti nei miei confronti. Spero che questi anni di presenza in Consiglio possano essere riconosciuti in qualche modo e quindi valorizzati. Poi non è nel mio stile imporre decisioni ad altri. Saranno la segreteria politica del mio partito e il presidente Fugatti a valutare una mia presenza in un ruolo istituzionale che sia utile non tanto a me ma quanto ai trentini».
C’è chi la mette alla sanità.
«Credo che se un assessorato dovesse essermi proposto non sarebbe quello all’urbanistica vista la mia storia professionale e politica».
Fdi avrà 5 consiglieri, ma alla vigilia se ne immaginavano di più, o no?
«Per mesi tutti hanno detto che avremmo fatto un grande risultato: forse questo ha illuso un po’ tutti. Ma il nostro è comunque un buon risultato. L’importante alla fine è che abbia prevalso la coalizione nel suo insieme. Io che ho girato il territorio avevo capito che tanta gente non sarebbe andata a votare, non solo i giovani ma anche gente over 50. Evidentemente sentono che alle loro richieste non sono arrivate risposte adeguate dalla politica».
La litigiosità tra Fdi e Lega in campagna elettorale un po’ vi ha penalizzato?
«Ho colto anch’io un po’ di preoccupazione tra la gente».
Prima delle elezioni Fdi chiedeva tre assessorati, ora?
«Chiedere è lecito ma la realtà dei numeri chiede di rispettare la volontà degli elettori. Non sarò io a dire come dividere gli incarichi. Non deve passare la logica della rincorsa alla poltrona fine a se stessa, ma la scelta di persone leali e competenti».
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L’articolo su “L’Adige” del 24.10.2023:
L’articolo sul “Corriere del Trentino” del 24.10.2023: