Nel corso della tornata consiliare relativa all’approvazione dell’Assestamento di bilancio ho proposto un emendamento che interviene sulla legge provinciale n. 11 del 10.07.1991 (“Promozione e diffusione della cultura della pace”) con una serie di modifiche volte ad aumentare le possibilità di verifica da parte del Consiglio provinciale sul Forum trentino per la pace e i diritti umani nell’ottica – più che mai importante, anche in virtù dei danni generati dall’emergenza Covid-19 – del contenimento della spesa pubblica.
L’emendamento trova il suo fondamento nel fatto che nelle attività svolte dal Forum per la Pace non si riscontrano mansioni particolari tali da dover essere ricercate all’esterno dell’ente provinciale. E’ inoltre da notare come il Forum stesso, negli anni, abbia dimostrato un’evoluzione della sua funzione che rischia di apparire tendente a quella di “centro di collocamento”. Basta infatti uno sguardo ai bilanci armonizzati del Forum per la Pace, pubblicati dal 2016 in poi, che mostrano come ad una progressiva diminuzione delle risorse dedicate alle spese per l’organizzazione di eventi ed iniziative sia conseguito un innaturale ed ingiustificato – proprio anche alla luce della riduzione degli eventi – aumento delle spese relative al personale assegnato al Forum, con buona pace della – sempre più fragile – “pace nel mondo”.
Se di certo non possiamo sapere quali sono le guerre evitate grazie al “fondamentale” contributo del Forum per la Pace Trentino, di certo conosciamo i conflitti che esso non è riuscito a risolvere e i diritti umani che non è riuscito a tutelare e di ragioni – mi si permetta – come ci ricordano sovente gli esponenti della sinistra (“scappano dalla guerra” cit.) ne è piena piazza Dante.
Cons. Claudio Cia
Segretario Politico di AGIRE per il Trentino