Passando per piazza D’Arogno, adiacente, quasi dentro al Duomo, si nota la presenza fortemente impattante e di cattivo gusto di un presidio di ombrelloni e sedie variopinte che indispettiscono e offendono quanti hanno a cuore l’arte, ma soprattutto i cristiani della nostra terra che a quel luogo riconoscono una sacralità che ha radici millenarie e che non va barattata, ma difesa.
Non si capisce come la scelta di centellinare le manifestazioni in piazza Duomo per rispettare la sacralità del tempio, sia coerente con la politica di questa amministrazione di concedere permessi che trasformano porzioni di piazza D’Arogno in una “schifezza totale”, come ha anche affermato l’architetto Michelangelo Lupo. Il titolo: “I mercanti non sono ancora nel tempio ma di certo ci sono molto vicini” apparso sulla stampa, è significativo e la dice lunga sullo stato d’animo con cui è stata accolta la scelta politica fatta dall’assessore alle attività economiche Condini e compagni, di concederne l’uso improprio di tale spazio.
Il fatto che questa area venga già usata il giovedì e il sabato dalle bancarelle del mercatino non autorizza a screditare ulteriormente, sette giorni su sette, le adiacenze di un luogo di culto visto che oltretutto si tratta della cattedrale di S. Vigilio di Trento, tanto più che la funzione del sagrato dovrebbe essere di tramite e di filtro (non di barriera) nel rapporto con il contesto urbano.
Da questa premessa la domanda giunge spontanea e per questo il sottoscritto consigliere comunale interroga il signor Sindaco per conoscere:
- se è auspicabile che la concessione di usare lo spazio pubblico nelle immediate adiacenze del suddetto luogo di culto venga riservato esclusivamente a manifestazioni con finalità di culto, di promozione dell’arte e di incontri interculturali;
- se, visto che esiste la fascia di rispetto per il luogo di sepoltura dove riposano i defunti, in questo comune esiste ancora la fascia di rispetto (sagrato) per i luoghi di culto destinati ai vivi, e questa amministrazione intende rispettarla;
- se per agevolare e favorire l’attività commerciale degli esercenti è possibile individuare uno spazio più consono a tale servizio pubblico in modo che le loro necessità non vengano percepite come arroganti e irrispettose delle sensibilità dei fedeli e quindi non rischino di essere ingiustamente il capro espiatorio di scelte politiche errate.