Egr. direttore,
vorrei rispondere alla presa di posizione della Consigliera provinciale del Partito democratico Sara Ferrari in merito al mio disegno di legge che ha l’obiettivo di permettere alla Provincia autonoma di Trento di poter scegliere il Presidente dell’Opera Universitaria, non più “d’intesa” con il Rettore, ma “sentito” lo stesso. Proposta di legge finalizzata alla trasparenza dei ruoli e delle responsabilità e non alla contrapposizioni. Non può essere diversamente in primis perché la Consigliera – con l’aggravio di aver rivestito il ruolo di Assessora all’Università dal 2013 al 2018 – pare non aver compreso la differenza che esiste tra Opera Universitaria ed Università degli Studi di Trento; in secondo luogo perché si ostina a non vedere l’insussistenza di un qualsivoglia “delicato equilibrio, di rispetto e riconoscimento reciproco” tra la PAT e l’Università.
Partendo dal principio, urge quindi riaffermare quale sia il ruolo dell’Opera Universitaria, ente strumentale della Provincia che da essa riceve la maggioranza dei suoi fondi (mediamente più 13 milioni di euro all’anno). E’ onesto precisare che l’Opera universitaria non può in nessun modo influire sull’insegnamento, sull’offerta formativa e sull’indipendenza dell’Università, posto che essa si occupa di attività amministrativa. Essa si occupa di erogare tutti i servizi di assistenza a favore degli studenti universitari (servizi di mensa, abitativi ed assegni e borse di studio) ma anche servizi che sono accessori al diritto allo studio. Proprio in questo ambito, che pure ha rilevanza nel giudicare la qualità dell’offerta di un Ateneo, è da sottolineare come negli ultimi anni – Opera Universitaria – sia spesso assurta alle cronache per la produzione di bandi al ribasso (come nel tristemente noto caso degli stipendi del personale di portineria, decurtati fino al 30%) oppure per vicende come quella legata al bando per il servizio di pulizie affidato a Kuadra spa – società genovese con varie sedi in Italia (non in Trentino) – finita al centro di un’inchiesta per presunte affiliazioni camorristiche. È bene ricordare come l’attuale modalità di selezione del Presidente di Opera Universitaria, rappresenti un unicum nel suo genere, visto che in tutti gli altri enti strumentali della Provincia spetta a quest’ultima la nomina degli amministratori di vertice che sono chiamati a disporne delle risorse.
Pare inoltre che il presunto “delicato equilibrio, di rispetto e riconoscimento reciproco” tra Università degli Studi di Trento e Provincia sia solo di facciata. Di fatto il Rettore Paolo Collini nel contrastare il mio Ddl si è pronunciato, su un quotidiano locale, con minacce ritorsive, mai smentite e che qui riporto: “Ne prendiamo atto. Ma ho sul mio tavolo la richiesta del ministero che ci chiede di esprimerci sulla volontà di costruire lo studentato a Piedicastello. Abbiamo ottenuto noi quei 10 milioni di euro, e solo noi potevamo ottenerli. Per realizzarlo, d’intesa con la Provincia, dovremmo aggiungere altri 10 milioni come Università. E a questo punto, perché mai dovremmo? Ci mettiamo i soldi per lo studentato e poi siamo buttati fuori dalla porta dell’ente che deve gestirlo?”. Ovviamente, in questo caso, nessuna presa di posizione è stata avanzata dai sindacati studenteschi su quello che sì (leggasi: bisogno di nuovi alloggi universitari) è un loro diritto che viene toccato.
Ci tengo infine a rassicurare studenti, personale e altri membri dell’istituzione Universitaria, che il fatto che il Presidente di Opera venga deciso dalla Provincia (sentito il Rettore e non d’intesa) non fa venire meno il ruolo dei rappresentanti all’interno del Cda di Opera che oltre al Presidente rimane così composto: due rappresentanti dell’università scelti fra il personale universitario; tre rappresentanti della Provincia, esperti in materia di istruzione; tre rappresentanti degli studenti. Per alcuni versi lo valorizza ulteriormente. Di fatto oltre ad eleggerne il vicepresidente, ne delibera il programma pluriennale di attività, il budget economico, il piano di investimenti, il bilancio di esercizio oltre ad autorizzare la stipula di contratti e convenzioni ed adottare le deliberazioni relative all’ordinamento e allo svolgimento dei compiti istituzionali dell’ente.
Cons. Claudio Cia – Fratelli d’Italia
La mia replica sul quotidiano “l’Adige” del 21 febbraio 2021: