Feste Vigiliane, quanto ci è costato il pranzo “istituzionale”?

Poter festeggiare è senza dubbio una bella cosa perché consente di incontrarsi, conoscersi e relazionarsi in un clima di rilassamento e spensieratezza, cosa che auguro ad ognuno nella giornata che ricorda San Vigilio patrono della nostra città. I politici che la governano hanno però il privilegio di poter coronare tale ricorrenza con un banchetto i cui costi, dal 2004, vengono addebitati alle tasche dei cittadini. Infatti ogni anno, terminata la celebrazione del Pontificale solenne del 26 giugno, si appartano in un ristorante della città per un pranzo “istituzionale” dove banchettare e brindare per poi addebitare la spesa al Comune di Trento.

Proprio per questo nel 2012 avevo protestato e definito di cattivo gusto addebitare tale “spasso” alla città dove sempre più persone vivono di “briciole“. In quell’occasione, a seguito della mio dissenso davanti al locale e alla pressione mediatica che ne è seguita, il Sindaco presente in ristorante a mezzo di Guido Malossini dichiarava ai quattro venti che il pranzo in quell’occasione l’avrebbe pagato uno sponsor che poi è risultato essere i “Servizi Organizzativi Città di Trento” facente capo allo stesso Malossini che per l’organizzazione delle Feste Vigiliane, tramite il Centro Servizi Culturali S. Chiara, aveva ricevuto dal Comune decine e decine di migliaia di euro. Insomma, uno sponsor privato che paga il pranzo ai politici con i soldi del Comune: davvero originale!

Dopo tale parentesi, nel 2013 il Comune si è ripreso il “merito” di finanziare il banchetto istituzionale in prima persona senza ricorrere ad un prestanome. Dal 2004 ad oggi sono nove i pranzi istituzionali fatturati al Comune per un totale di 21.383 euro. Forse per alcuni sono soltanto briciole ma non per i tanti che vivono di sole “briciole”.

Non si capisce come il Sindaco riesca poi a dichiarare in Aula Consiliare che «la lunga stagione che stiamo vivendo è la stagione della scarsità e dell’incertezza», che «niente è più come prima dal punto di vista delle disponibilità finanziarie» e che «la principale difficoltà, in una fase di risorse pubbliche decrescenti, è quella di accettare che “soldi non ce ne sono più”». Evidentemente le disponibilità non conoscono ristrettezze quando a beneficiarne sono politici e affiliati. Niente impedisce ad un politico di far festa usando il proprio denaro! Penso a coloro che faticano e non possono festeggiare perché devono contare solo sulle proprie forze, soffrono la crisi economica, la precarietà, i licenziamenti e non possono rinviare tagli alla loro spesa. E’ nell’attenzione alle piccole cose che si vedono i grandi amministratori.

Premesso quanto sopra si chiede al Signor Sindaco di sapere:

  • quanto è costato il pranzo istituzionale del 2014 e in quanti vi hanno partecipato;
  • se non ritenga giunto il momento di porre fine a questo tipo di finanziamento proprio perché «niente è più come prima dal punto di vista delle disponibilità finanziarie».

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