Egregio Direttore, nei prossimi giorni il consiglio comunale di Trento deciderà se, nel cimitero monumentale di via Giusti, verrà costruito il Tempio crematorio.
Sono 15 anni che a turno, i politici che governano la città, parlano di quest’opera per la quale, progetto esecutivo e relativo finanziamento provinciale di 3 miliardi e 100 milioni di lire (= € 1.601.016,39), erano pronti già nel 1996.
Anche allora, come oggi, il sito proposto era lo stesso. E tale sarebbe rimasto, in barba a protesda parte dei cittadini, se interessi speculativi sull’area ex Michelin non avessero prevalso: lì si doveva fare un lussuoso centro residenziale a 5-6 mila euro al metro quadro. E pertanto, per renderlo appettibile non era conveniente che, a poche decine di metri di distanza, sorgesse un Tempio crematorio.
A beneficio di tale quartiere era stato anche deciso l’interramento del tratto di ferrovia che vi passa accanto. Di qui la ricerca spasmodica di un nuovo sito individuato, a tempo record, in località Pavione di Ravina a cui sono seguiti nuovo progetto, nuove proteste e nuovi ricorsi. Nel frattempo l’area ex Michelin era diventata un grande cantiere seguito da un’imponente campagna pubblicitaria per invogliare i “ricchi” ad accaparrarsi i lussuosi appartamenti in costruzione, ma gli acquirenti, a tutt’oggi, si fanno desiderare: chi può scegliere, non investe il proprio denaro in abitazioni le cui finestre si affacciano sul cimitero, sulla ferrovia (che alla fine non verrà mai interrata) e sull’autostrada.
Cosa che gli strateghi dell’ “affare” sembrano aver sottovalutato; in realtà sapevano già che, comunque fossero andate le cose, l’invenduto sarebbe stato acquistato dalla provincia (gli acquisti sono già in corso) e da altre istituzioni pubbliche. Nulla sarebbe andato perduto: l’affare era comunque già garantito. Mentre il cittadino benestante snobbava i “Casoni” di Renzo Piano, visto l’andazzo, l’alchimia politica si apprestava a riproporre, quale sito per il tempio crematorio, il cimitero di via Giusti.
E ora dopo 15 anni di machiavelliche operazioni “top secret”, in cui politici e affaristi incrociavano interessi comuni, si è ritornati da dove si era partiti e tutto ciò alla comunità è costato ben oltre la cifra che era stata stanziata nel 1996 per la costruzione del Tempio crematorio. Siamo stati beffati, abbiamo perso tanti anni, abbiamo speso tanto denaro per non avere nulla, mentre altri si sono abbondantemente arricchiti.