Anche quest’anno in coincidenza della mitica gara automobilistica “Trento – Bondone” i numerosi cittadini di Sardagna che utilizzano abitualmente la funivia per recarsi in città, si sono visti costretti a rinunciare alla loro libertà di movimento a seguito di un guasto che sabato e domenica (2 e 3 luglio) ha tenuto ferma la telecabina. Chi aveva necessità di recarsi in città, chi per andare in ospedale ad accudire un parente e chi per altri motivi inderogabili, ha dovuto farlo solo a piedi, con grande fatica data la lunghezza e la pendenza del percorso e le temperature canicolari di questo periodo.
Questo disservizio incredibilmente si era verificato anche l’anno scorso, domenica 5 luglio, sempre in corrispondenza della gara automobilistica “Trento-Bondone”. Allora, rispondendo ad una mia interrogazione, l’Assessore Gilmozzi ebbe a dire che: «È un episodio e come tale va preso». In realtà sia allora che oggi il disservizio si aggiunge alle già frequenti interruzioni del trasporto mediante funivia. A riprova che il piano di manutenzione pare insufficiente a garantire certezza e continuità al servizio. I latini dicevano “repetita iuvant” per dire che una cosa, a forza di essere ripetuta, viene appresa da chi ascolta.
Se in altre circostanze i cittadini fruitori della funivia possono contare su mezzi privati o pubblici alternativi pur comportando, peraltro, tempi più lunghi e/o la necessità di trovare un parcheggio, quasi sempre a pagamento, in coincidenza con la gara automobilistica “Trento – Bondone” l’alternativa è farsela a piedi.
Premesso quanto sopra, si interroga la Giunta provinciale per sapere:
- quali episodi abbiano comportato anche quest’anno il malfunzionamento della funivia di Sardagna, sempre in coincidenza con l’importante gara automobilistica “Trento-Bondone”
- se non ritenga di esigere da Trentino Trasporti Esercizio un surplus di manutenzione dell’impianto funiviario in coincidenza con eventi che comportano la sospensione della viabilità da e per Sardagna così da ridurre i frequenti disservizi che, alla lunga, portano all’esasperazione dei cittadini.
A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.
Cons. Claudio Cia