Nella seduta del 19 febbraio 2014 il Consiglio provinciale di Trento approvava all’unanimità la mozione “Iniziative per un gemellaggio con la città di Matera in memoria di Alcide De Gasperi”. Una proposta che ha le sue radici nel forte legame della “città dei Sassi” con lo statista trentino.
Si ricorda infatti in estrema sintesi come nel 1950, in veste di Presidente del Consiglio dei ministri, De Gasperi fece visita ai Sassi di Matera per vedere di persona quella realtà, dalle condizioni tanto inadeguate da essere addirittura definita come “vergogna nazionale”. Nel 1952 venne approvata la “Legge speciale per il risanamento dei Sassi”, all’unanimità, prevedendo finanziamenti straordinari per la costruzione di nuovi quartieri popolari e borghi rurali con il relativo trasferimento della popolazione – due terzi degli abitanti della città, circa diciassettemila persone – dagli antichi rioni. Già nel ‘53 De Gasperi tornò a Matera per consegnare le prime abitazioni. Sicuramente quella di De Gasperi non fu una scelta indolore, perché quella dello svuotamento dei Sassi fu un’operazione radicale, ma la storia ha dato ragione a chi adottò quella decisione, permettendo alla popolazione di allineare le proprie condizioni di vita al resto d’Italia e cominciare da quel momento una nuova storia. Una storia che oggi ci parla dei Sassi come Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Tornando ai giorni nostri, nell’ottobre 2014 veniva annunciata ufficialmente la scelta di Matera come Capitale Europea della Cultura del 2019, un grande passo di riscatto per la città lucana, passata da “vergogna nazionale” a Patrimonio dell’umanità e poi Capitale europea della cultura, anche grazie all’impegno profuso a suo tempo da De Gasperi. Nonostante questo, l’impegno della mozione del febbraio 2014 rimane lettera morta, tanto che con un’interrogazione provinciale nel giugno 2015, e un’altra nel marzo 2016, viene chiesto conto all’allora Giunta provinciale della mancata attuazione dell’iniziativa. Nel frattempo altri enti sembrano invece aver colto l’occasione di essere partecipi al percorso che di lì a poco avrebbe visto Matera come punto di riferimento europeo dal punto di vista culturale: ad esempio nel 2016 viene siglato un gemellaggio culturale tra la Regione Lombardia e la Basilicata, e i Comuni di Matera e Mantova, per la migliore tutela, fruibilità e valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale delle rispettive comunità.
Arriva infine il 2019, con diverse iniziative portate avanti dai singoli enti, ultima in ordine cronologico quella della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, con l’inaugurazione a Matera di una targa donata alla città per ricordare l’impegno profuso da De Gasperi per il miglioramento delle condizioni abitative e umane degli abitanti dei Sassi. Un evento che ha voluto rinnovare il gesto di gratitudine di quanti intesero ricordare la dedizione dello statista trentino con la collocazione nel 1971 di una statua nel quartiere “Spine Bianche”, dove si trova tuttora, realizzata dall’artista Othmar Winkler. Un monumento simbolo non solo della nuova vita della città e dell’affetto della popolazione locale nei confronti di De Gasperi, ma anche del legame ideale che avvicina due città fisicamente lontane fra loro, come Matera e Trento, ma che hanno nelle loro storie una figura in comune nel quale riconoscersi e avvicinarsi.
Proprio quest’anno, il 23 luglio, ricorrerà il settantesimo anniversario della prima storica visita di Alcide De Gasperi a Matera, come Presidente del Consiglio dei ministri. Potrebbe essere forse questa l’occasione propizia per suggellare questa amicizia, ma soprattutto per rilanciare un dibattito sulla figura dello statista trentino da una prospettiva diversa da quella – forse troppo localistica – alla quale siamo abituati. De Gasperi, proveniente da una valle del Trentino all’epoca particolarmente povera e dalle origini contadine, si ritrovò a dover risollevare il Paese nel dopoguerra, e a Matera ha voluto affrontare in maniera decisa e decisiva il problema del risanamento dei Sassi, determinando una svolta per quella città e quella comunità con le medesime origini legate alla terra. Nel contempo è stato il fautore della speciale Autonomia regionale, che ha posto le basi per la risoluzione dei complessi problemi lasciati sul nostro territorio dalla guerra e che oggi vede le due Province autonome di Trento e Bolzano collaborare positivamente all’interno di una cornice regionale.
Premesso quanto sopra,
il Consiglio della Provincia autonoma di Trento impegna la Giunta provinciale:
a mettere in atto le azioni necessarie a realizzare il gemellaggio tra la Provincia autonoma di Trento e il Comune di Matera, per recuperare il legame reciproco con la figura di Alcide De Gasperi e valorizzarne l’esempio di dedizione e lo spirito di solidarietà, coinvolgendo eventualmente anche altri Enti che si riterrà opportuno rendere partecipi per la migliore riuscita dell’iniziativa.
Cons. Claudio Cia
L’articolo sul quotidiano “l’Adige” del 6 febbraio 2020:
L’articolo sul quotidiano “Trentino” del 13 giugno 2020:
La lettera sul quotidiano “Trentino” del 14 giugno 2020: