In tempi in cui una madre che aspetta un bambino non è soggetto di particolare interesse della politica, a Trento, in pieno centro, il 15 luglio una mamma in gravidanza è stata selvaggiamente colpita al volto e al ventre da un aggressore, un questuante extracomunitario, che è fuggito nel caos della folla; pare che quest’uomo abbia reagito in malo modo al rifiuto della donna a cui chiedeva danaro con insistenza. La donna risulta essere stata portata all’ospedale per traumi al volto e al ventre. Non voglio commentare, ma la rabbia è tanta.
Premesso quanto sopra chiedo al signor Sindaco di sapere:
- se può dirci come mai un fatto così grave va nel dimenticatoio e notizie ben più futili riempiono le prime pagine dei giornali;
- se può dirci perché troppo personale della Polizia Locale è impegnato per compiti d’ufficio quando potrebbe meglio essere impiegato nei parchi pubblici e nelle zone a rischio;
- se può dirci come stanno la mamma, il papà e il bimbo;
- se il nostro Sindaco ha espresso solidarietà alla famiglia;
- se si è fatto qualcosa dopo quanto accaduto;
- se non ritiene utile emanare un’ordinanza efficace per bloccare il fenomeno dell’accattonaggio a Trento, reso più grave da quando il sindaco di Verona lo ha vietato e una folla di questi arriva da noi in treno e va ad aggiungersi ai “nostrani”, determinando un grave disagio e paura per i cittadini specie nei luoghi “sensibili” quali ospedali, ambulatori, cimitero, parcheggi, supermercati, porte delle chiese e anche all’interno delle stesse dove tali questuanti vanno ad infastidire le persone in preghiera;
- se il signor Sindaco è consapevole che la gente a Trento ha paura di camminare in giro per la propria città.