Il primo anno della Giunta provinciale presieduta da Ugo Rossi è stato segnato da un mix di inconcludenza amministrativa e di esasperata litigiosità interna alla maggioranza, che hanno prodotto risultati onestamente desolanti.
Le categorie imprenditoriali e professionali hanno solennemente bocciato il primo anno di governo della Giunta Rossi. Il Presidente degli Artigiani Roberto De Laurentis, a dispetto della lungimiranza di cui si ritiene dotato, continua a bacchettare quella Giunta provinciale che egli stesso ha contribuito a insediarsi, il che è stato foriero di conseguenze nefaste per i suoi associati. Non esiste, praticamente, categoria del mondo produttivo, dei datori di lavoro, della dirigenza che riveste le più alte responsabilità in settori strategici quali quelli della sanità, della scuola e della formazione, che non abbia recentemente sottolineato la palese inadeguatezza di un governo provinciale che si è distinto per arroganza, supponenza e inconcludenza.
Su l’Adige il 7 gennaio è comparsa un’intervista che è illuminante. Ne riporto, citandoli rigorosamente, alcuni passaggi:
‹‹Molta attenzione al pragmatismo amministrativo, troppo poca a un’idea di futuro per il Trentino››…una riorganizzazione della pubblica amministrazione che a differenza dell’approccio fallito del presidente Rossi, «coinvolga i dirigenti provinciali e i medici in questa trasformazione culturale»…francamente la riforma della riforma istituzionale non mi pare che sia stata quel gran successo come è stato declamato… penso che si debba aggredire in modo più incisivo il tema del turismo. Noi scontiamo rispetto all’Alto Adige 1 miliardo di Pil di differenza sul turismo…albergatori e impiantisti non possono seguire solo un modello pubblico-dipendente…Trentino Sviluppo […] fino ad ora non ha fatto quello che ci aspettavamo: ovvero andare a intercettare le imprese fuori dal Trentino promuovendo i vantaggi offerti dal nostro territorio…Questa coalizione assomiglia sempre più a un patto negoziale a scadenza…
L’intervistato non era il leader dell’opposizione alla Giunta Rossi, bensì il Vicepresidente della Giunta Rossi!
Purtroppo appare fondata la preoccupazione che la musica non cambi nel 2015, con partiti di governo – e, in particolare PD e P.A.T.T. – prioritariamente impegnati, anche in vista delle elezioni comunali di primavera, a definire i rapporti di forza all’interno della coalizione e a massimizzare il numero di poltrone occupate da propri esponenti, da amici e da amici degli amici. Tutto ciò mentre tocchiamo con mano gli esiti perversi di meccanismi di selezione della classe dirigente tutto fuorché meritocratici.
Di fronte a questo quadro avvilente, Civica Trentina intende far sapere a tutti i Trentini che, nei limiti delle nostre forze, delle nostre capacità e di un sistema elettorale che premia oltre modo la maggioranza, cercheremo senza sosta il dialogo e la collaborazione con le persone, le istituzioni, le organizzazioni di categoria, gli uffici provinciali, i professionisti negli ambiti dei servizi alla persona. Incalzeremo Giunta e maggioranza affinché cambino registro e si occupino dei problemi dei Trentini.
Purtroppo è scoraggiante vedere il Presidente Rossi farsi promotore del ritorno in aula del disegno di legge definito “contro l’omofobia”. Lo dico laicamente, non sulla scorta di mie soggettive convinzioni, ma sulla base del testo consegnato in Commissione dal Difensore Civico, figura per definizione super partes, la quale ha fatto presente di non aver raccolto, da quando è in carica, alcuna segnalazione circa atti discriminatori sulla base dell’orientamento sessuale.
Invece di legiferare sul nulla, in nome di una subalternità culturale ai dettami del “politically correct”, occupiamoci con urgenza di quella che assume sempre più chiaramente i contorni di un’emergenza sociale ed economica. E pensiamo ai nostri giovani, il cui futuro appare nebuloso e ricco di incognite. Queste sono le priorità cui una classe politica responsabile dovrebbe indirizzare oggi le proprie forze migliori.
Claudio Cia