Perché la Provincia acquisisce immobili anche se non sa cosa farsene? E’ la domanda che sorge spontanea difronte all’ennesimo “affare”, uno scambio – nel vicino 2014 – di un edificio situato a Trento in piazza Fiera per acquisire in cambio il complesso ex Artigianelli a Susà di Pergine. Un operazione priva di logica visto che non è dato sapere a quali interessi di carattere pubblico questa risponda.
Di certo c’è che da quando questo immobile è entrato a far parte del patrimonio della Provincia è oggetto di un selvaggio sciacallaggio. Vetri frantumati, porte divelte, termosifoni asportati, il locale caldaia spogliato di parte dei suoi elementi, bagni distrutti, i tetti spogliati dalle grondaie e dai pluviali, la grande chiesa con l’imponente mosaico dell’artista Mino Buttafava trasformata in campo da gioco, il grande teatro che a guardarlo trasmette tristezza, ecc…
Cinque piani di desolazione, immagini di degrado e abbandono che rivelano la leggerezza con la quale troppo spesso la classe politica del nostro governo Provinciale amministra risorse che non sono sue, ma sono dei cittadini trentini che lavorano, che pagano le tasse, che fanno sacrifici per garantirsi il pane quotidiano… e, come disse Totò, io pago!
Claudio Cia
La lettera sul quotidiano “Trentino” del 3 novembre 2015: